Medici contrari a spedire i neo-laureati in corsia: «Contro il coronavirus servono specialisti»

17 Mar 2020 18:14 - di Redazione
Coronavirus

È sacrosanto mobiltare tutte le energie possibili contro il coronavirus a patto, beninteso, di non sommare il caos all’emergenza. È più o meno questo il senso della nota con cui l’Ordine dei medici ha diffidato il governo dal mandare “al fronte” i neolaureati che avevano fatto domanda per l’esame di abilitazione alla professione medica. Com’è noto, il decreto “cura-Italia” ha dispensato i neolaureati dal sostenere l’esame di Stato per utilizzarli subito nell’azione di contrasto all’epidemia. Un’azione necessitata dal crescente penuria di medici in Italia. Il numero chiuso per l’accesso alla professione e il raggiungimento della pensione per molti ne hanno infatti decimato il numero.

Anelli (Fnomceo): «Bene la laurea abilitante»

Per Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici, il sistema della laurea abilitante «va bene». Introduce, infatti, una «deburocratizzazione delle procedure». Ma da qui ad immaginare di spedirli in corsia contro il coronavirus ce ne corre. «Per la gestione del Covid-19 – puntualizza infatti Anelli – occorrono figure altamente specializzate, anestesisti-rianimatori, infettivologi, che non possono in alcun modo essere sostituite». Tutt’al più, concede, si può «pensare di anticipare ulteriormente l’ingresso degli specializzandi negli ospedali, magari già dal secondo anno di corso» purché «in concomitanza con un percorso formativo».

«La lotta al coronavirus si fa guardando al futuro»

Il presidente Fnomceo formula anche proposte concrete. A partire dalla previsione di 10mila borse di studio per far entrare nelle specializzazioni «tutti i neolaureati e i medici già presenti nell’imbuto formativo». Tanto più, spiega, che già oggi uno specializzando all’ultimo anno di corso può essere impiegato nel Servizio sanitario nazionale. L’emergenza da coronavirus va affrontata anche guardando al futuro. La richiesta della Federazione al governo va proprio in questa direzione. A Conte, infatti, Anelli chiede un nuovo decreto. Un provvedimento, spiega, finalizzato a due obiettivi: il raddoppio del proprio fabbisogno da parte di ogni scuola di specializzazione; il finanziamento per le 10mila borse per le scuole e il corso per la medicina generale».

 

 

Commenti

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  • 17 Marzo 2020

    Questi,a davvero, non capiscono un cazzo! L’emergenza è adesso e non è il caso di approfittare per chiedere soldi per borse di studio, corsi, etc. Non si vergognano? In una settimana formate gli specializzandi ? E’ un medico laureato o specializzando non va bene? Prendiamo un immigrato con il diploma di infermiere dal Burkina Faso che, per non essere razzisti, va bene? Una vergogna !