L’ex deputato Raisi denuncia: “Le mascherine ci sono, a milioni, guardate in che mani siamo…”

20 Mar 2020 18:48 - di Giovanni Trotta
raisi mascherine

Enzo Raisi è un ex deputato di Alleanza nazionale nonché consigliere comunale di Bologna per molte legislature. Raisi per anni si è occupato di cercare la verità sulla strage di Bologna, argomento sul quale nel 20120 ha scritto un libro, Bomba o non bomba. Adesso vive in Spagna e fa l’imprenditore. La rivista Affaritaliani.it riporta il racconto di Raisi su una vicenda incredibile.

Raisi: siamo nelle mani di incapaci

“Questa ve la voglio raccontare, scrive Raisi, affinché la notizia giri e si sappia nelle mani di chi siamo perché gli incapaci devono essere cacciati a calci in culo. Un contatto istituzionale italiano che lavora in collaborazione con la Protezione Civile che conosceva la mia esperienza nel trade internazionale, non faccio nomi né indico ruoli evidentemente per motivi di privacy e sicurezza, mi chiede se potevo aiutare il mio Paese a trovare queste benedette mascherine.

Io mi metto in moto e in due giorni trovo uno stock da 6 milioni da un fornitore spagnolo con cui lavoro qui in Spagna negli ospedali. Però già ne stava vendendo un milione al ministero della sanità spagnola per cui dico di fare in fretta. Premetto ho fatto tutto senza lucro, sono stato chiaro fin dall’inizio, facevo tutto senza alcun tipo di vantaggio economico, anche perché era l’unico modo per dare un aiuto al mio Paese da qui in Spagna”.

La protezione civile ha negato di aver fatto la richiesta

Dopo qualche giorno, non avendo notizie, Raisi sollecita il contatto dicendo che se poi passava molto tempo non si poteva garantire nulla. Prosegue Raisi: “Lui mi dice che gli avevano detto che mi avevano cercato e mi avevano lasciato un messaggio nella segreteria telefonica. Ma io non ho la segreteria telefonica. Mi faccio dare il numero di telefono del responsabile della protezione civile che diceva di avermi contattato e lo chiamo. Chiamata surreale, il soggetto in modo maleducato mi risponde che non sa chi sono io, non conosce il contatto istituzionale che ci ha messo in contatto al che lo saluto e gli dico di andare al quel paese”.

Raisi: mi dispiace di non aver aiutato l’Italia

“Morale della storia questi della protezione civile sono degli inetti e incompetenti. Non è vero che non ci sono mascherine sul mercato vi stanno prendendo in giro e chissà cosa stanno facendo, neanche voglio pensarlo. La mia esperienza è stata allucinante io mi fermo qui, mi dispiace non aver aiutato il mio Paese ma se continuate ad avere dei personaggi del genere ai vertici della protezione civile auguri la vedo grigia, molto grigia, sono incazzato molto incazzato e non venite piu’ a dirmi che siete i migliori perché vi mando a quel paese seduta stante senza passare dal via”.

Commenti

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  • firazu 22 Marzo 2020

    questo relato dovrebbe essere posto a conoscenza della magistratura,magari non al momento pero una inchiesta e d obbligo

  • Giardi gaetano 21 Marzo 2020

    La tua storia e’ credibile e non ho motivo di dubitare. Mentre dubito che il responsabile della protezione civile ti abbia schifato ma invece credo che lui ha informato subito i vertici e loro gli hanno detto ” di farsi i cazzi suoi” perche’ le forniture le gestisce politicamente qualche altro. Non devi meravigliarti gli affari si svolgono cosi’ e non si modifica per fare del bene. Certo che se una simile informativa la faceva “repubblica” ovviamente contro un personaggio di cdx allora la cara magistratura ti avrebbe inviato i servizi per interrogarsi ed aprire un fascicolo. Scommettiamo che Travaglio non si accorgera’ di quello che hai detto?

  • Maurizio Giannotti 21 Marzo 2020

    Se l’addetto della Protezione Civile stava a Roma la cosa non è affatto sorprendente. Lo sappiamo da anni. Il marcio dell’Italia ha per epicentro Roma; da lì poi si dirama ovunque!!!!

  • MASSIMO 20 Marzo 2020

    buonasera
    Confermo , anche a me è capitata pressappoco la stessa cosa in Liguria.
    Ci sono milioni di mascherine da acquistare nel mondo le condizioni sono due
    – pagarle in termini commerciali corretti
    – decidere in fretta
    ovviamente impossibile qui, visto che tutto deve funzionare come sempre, stessi meccanismi, stessi fornitori, tutto immutabile.
    Il mondo fuori è in emergenza totale e loro lasciano chi lavora negli ospedali nudo a combattere, perchè sono troppo ignoranti per capire che non sono in grado di gestire la parte commerciale di questo momento difficile, io lo farei PROBONO, ma non vogliono .
    Cerchiamo di aiutare lo stesso da privati, ma è difficile lo stesso.
    Però è etico provarci, per tutti e per noi.

  • silvano 20 Marzo 2020

    la solita casistica Italiana a volte ce da vergognarsi di esserlo. come tante altre cose che non vogliono far funzionare. perchè non sono stati informati. prima la salute poi tutto il resto lasciamo da parte certi orgogli che sanno di……….