L’altolà degli ingegneri biomedici: attenti alle mascherine e ai dispositivi “fai da te”, sono pericolosi

30 Mar 2020 9:29 - di Redazione
ingegneri

La drammatica carenza di dispositivi di protezione e di sanitari da una parte. L’ondata di solidarietà dall’altra. Continua la “caccia” alle mascherine, che mancano un po’ dappertutto. E anche ad altri strumenti. Proprio per questo arriva l’altolà degli ingegneri biomedici, che mettono in guardia dai rischi del “fai da te”.

Le richieste fatte agli ingegneri biomedici

Sono tantissime infatti le richieste che arrivano in questi giorni agli ingegneri biomedici da parte di imprenditori e cittadini. Vogliono mettersi a realizzare in proprio dispositivi sanitari o di protezione (Dpi) per pazienti e operatori sanitari.

Attenti a quello che circola sui social

Ernesto Iadanza, docente a contratto di ingegneria clinica all’Università di Firenze, si sofferma sui possibili rischi. «C’è una grande confusione», dice. «Bisogna stare molto attenti, soprattutto a quello che circola sui social network. Non si può pensare di fare un respiratore polmonare usando il filtro di un aspirapolvere. O una mascherina chirurgica con la fodera di una divano», spiega. «Vanno bene le semplificazioni burocratiche concesse per agevolare la produzione di dispositivi in tempi di emergenza. Ma bisogna stare molto attenti a ciò che si fa e ricordarsi che per garantire la salute e la protezione delle persone servono le giuste competenze».

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