La Spagna cancella le corride, gli animalisti applaudono il virus che ha salvato più di cento tori
In Spagna non si sono fermati solo cinema e teatri, bar e ristoranti. In tutta la penisola non si svolgeranno le tradizionali corride di primavera. Tutto annullato o rimandato per l’allerta nazionale decretata del premier Pedro Sanchez la sera del 14 marzo. Con il calendario alla mano – scrive La Stampa – un’associazione animalista, Anima Naturalis, si è messa a fare dei calcoli e ha concluso che grazie a queste cancellazioni, 21 in totale, si sono salvati 120 tori. E il numero, ovviamente, potrebbe salire ancora se le limitazioni dovessero, come pare probabile continuare anche in Spagna.
Gli animalisti tirano un sospiro di sollievo ma non così l’indotto che ruota attorno alle corride. Il settore prevede perdite per oltre 700 milioni di euro. Una cifra – ricorda ancora La Stampa – ” che diventerebbe ancora più alta se si dovessero annullare gli appuntamenti con più spettatori (e ritrasmissioni televisive), come la Feria de Abril di Siviglia e San Isidro a Madrid, i due eventi verranno con molta probabilità spostati a maggio, coronavirus permettendo”.
Le associazioni animaliste si stanno già organizzando per protestarecontro un eventuale sostegno del governo al settore “taurino”. Il ministro della Cultura, José Manuel Rodríguez Uribe, ha parlato della possibilità di avviare piani di emergenza, recupero e supporto per l’industria. “Non lo permetteremo!”, è il grido di battaglia delle associazioni che hanno lanciato già una petizione per impedire risarcimenti al settore. “Usiamo l’occasione – affermano – per sradicare gli abusi sugli animali una volta per tutte”.
Avranno speso una sola parola per le persone morte per il contagio?