Fontana: «Dal governo solo pannicelli caldi. Siamo in guerra, qualcuno non l’ha ancora capito»
Le misure contenute nel decreto ‘Cura Italia’ varato dal governo, “sono pannicelli caldi perché non prevedono la possibilità di una ripartenza economica. E non prevedono il fatto che presto, purtroppo, e spero di essere smentito, c’è il rischio che” l’epidemia “parta anche in altre Regioni”. Ancora una volta il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ospite a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, sprona il governo a fare di più. Molto di più.
“Con il governo abbiamo sempre collaborato ma abbiamo avuto visioni diverse, non ci sono dubbi – ha evidenziato – Ho la sensazione che chi non viva direttamente questa situazione faccia un po’ fatica a rendersi conto di quale sia la realtà. Perché quando si parla di poche decine di infettati e contagiati non è la realtà della Lombardia. E sta diventando la stessa di Marche, Veneto ed Emilia Romagna”.
Fontana: “Se ci fosse stata una comunicazione diversa”
“A Roma – ha osservato ancora Fontana – faticano a rendersi conto della situazione. Se fosse stata fatta una comunicazione diversa… non si deve spaventare la gente ma la si deve allertare. Se si continua a mandare in tv gente che dice ‘è solo un’influenza, state tranquilli’ le persone poi si chiedono ‘perché devo restare in casa?'”.
Per il governatore della Lombardia “il vero grosso problema è che le restrizioni che potrebbero avere un significato non vengono rispettate. Ci sono ancora troppe persone che girano e che prendono sotto gamba le limitazioni che sono state imposte e fanno la vita di sempre”. Le foto che circolano sui social stanno a dimostrearlo. Così come me migliaia di denunce effettuate dalle forze dell’ordine.
Quanto agli spostamenti dei cittadini lombardi tracciati attraverso il monitoraggio delle celle telefoniche “non c’è un Grande fratello pubblico – ha rimarcato – si notano solo i grandi flussi ma non c’è nessuna individuazione e nessuna volontà a farlo. Volevamo solo cercare di capire quanto si muovessero sul territorio le macchine”.
Fontana ha parlato anche delle polemiche sugli ospedali. “L’ospedale da campo del San Raffaele è organizzato da privati, con medici privati, e meno male che lo hanno fatto – ha detto – Il tentativo di fare polemica da parte di qualcuno è davvero fuori luogo. Il privato sta dando una mano e cercare di mettere veleno su queste cose è infondato e fuori luogo”.
“L’ospedale alla Fiera di Milano è assolutamente pubblico”
Per l’ospedale dedicato ai malati Covid-19 che verrà realizzato in Fiera Milano “ci saranno dei contributi enormi da parte di imprenditori – ha sottolineato – ma l’ospedale è rigorosamente pubblico. A Bergamo non diciamo no, assolutamente. Il problema è una questione di medici che non ci sono. L’ospedale da campo che gli alpini hanno messo a disposizione lo possiamo montare ma se non ci sono medici…”.
“Ora – ha annunciato il governatore lombardo – siamo in contatto con la Croce Rossa cinese che dovrebbe mandare un centinaio di medici con una specializzazione particolare. Appena arriveranno non li mandaremo a gestire l’ospedale da campo ma li distribuiremo sul territorio, recuperando medici italiani da indirizzare al nuovo ospedale”.