Finalmente in calo i positivi (sono 2470) ma è presto per dire che la curva sta scendendo

16 Mar 2020 18:59 - di Redazione

Appaiono finalmente in calo i dati dei contagiati in Italia: oggi sono 2470  (ieri erano 2853) ma mancano i dati delle persone positive in Puglia e nella provincia di Trento. E’ presto per parlare di trend in diminuzione ma sono dati che Angelo Borrelli, capo della Protezione civile e Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, guardano con “fiduciosa attenzione”.  Si vedrà nei prossimi giorni se questa diminuzione si consoliderà validando l’efficacia delle misure di contenimento adottate. Sono 414 i guariti, 349 i decessi (19 in meno rispetto alla giornata di domenica). 1851 i pazienti in terapia intensiva. 23073 il numero degli italiani positivi al coronavirus dall’inizio dell’epidemia.

Grazie ai donatori di sangue

Sia Locatelli che Borrelli hanno ringraziato i donatori di sangue che consentono al paese di far fronte a tutte esigenze trasfusionali che evidentemente non vengono meno. “Questa – ha detto ancora Locatelli – è una situazione emergenziale in cui il nostro Paese sta mettendo in campo le migliori risorse e le migliori intelligenze per affrontarla nella maniera più efficace e per ridurne l’impatto sulla salute, ma anche per la tenuta del sistema sanitario nazionale”.

Gli studi clinici modello per gli altri Paesi

Locatelli ha poi accennato agli studi rigorosamente condotti per  documentare l’efficacia clinica di approcci  mirati a inibire la replicazione virale con farmaci antivirali e delle strategie  di trattamento per ridurre l’iperinfiammazione che può essere alla base del deterioramento della funzione polmonare. Studi che permetteranno al nostro Paese di capire come trattare al meglio i pazienti affetti da Covid-19 mettendo questo patrimonio di conoscenze al servizio della comunità scientifica. L’efficacia di nuovi farmaci e di nuove cure va documentata col massimo rigore “adottando un metodo di lavoro degno della tradizione scientifica di questo Paese”.

Per valutare l’andamento occorre aspettare qualche giorno

Locatelli ha poi sottolineato che l’Italia è punto di riferimento anche per gli altri Paesi e ha avvertito che per valutare l’andamento del contagio bisogna aspettare ancora qualche giorno perché il trend di province come Bergamo e Brescia riflettono ancora la situazione di due settimane fa.

Quanto alle modalità di contagio e alle paure che il virus possa annidarsi sulle superfici o sui vestiti o sulle scarpe, Locatelli ha detto che si tratta di “situazioni marginali” perché il virus ha bisogno di cellule per replicarsi e dunque la misura necessaria è quella di mantenere le opportune distanze tra le persone  oltre a lavarsi frequentemente le mani.

 

 

Commenti

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  • Ferdinando 18 Marzo 2020

    Buongiorno, desidererei che poniate con il vostro quotidiano e le vostre forze politiche di riferimento, la seguente osservazione:
    e’ stato fatto uno studio sull’incidenza su tutti i positivi al contagio al coronavirus, di quanti di questi hanno fatto il vaccino contro il virus dell’influenza, raccomandato dal servizio sanitario nazionale?
    Questa ulteriore analisi numerica potrebbe dare indicazione anche seppur minima, dell’efficacia del vaccino somministrato, anche se non e’ stato testato per il coronavirus. Cordiali saluti