FdI contro Azzolina: «Non dà risposte su nulla. E si comporta come Ponzio Pilato…»
Nei giorni dell’emergenza coronavirus e delle scuole chiuse creano polemiche le frasi del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il ministro durante una diretta Facebook ha scaricato sui dirigenti scolastici l’obbligo e i poteri di far rispettare la didattica a distanza. Rivolgendo “un appello ai dirigenti scolastici”, Azzolina ha detto: «Voi sì che siete i comandanti della nave. Adesso avete una responsabilità fondamentale: garantire che l’attività didattica a distanza venga effettuata». E poi ancora: «Abbiamo messo milioni di euro per arrivare a quegli studenti che si trovano in condizioni economiche più svantaggiate. Affinché anche loro possano avere un device e fare didattica a distanza. Adesso sta a voi, dirigenti scolastici, garantire il diritto all’istruzione».
Scuola, mancano le risposte ufficiali
Non solo. Il ritorno a scuola? In base alle direttive del governo dovrebbe avvenire il 3 aprile, ma è una data su cui si sta iniziando a discutere. E ritiene «utile cominciare a ragionare che il 3 aprile mandare i ragazzi a scuola sia rischioso». Nessuna risposta ufficiale da parte del ministro Azzolina ma nemmeno promesse o previsioni. «Le scuole riapriranno quando avremo la certezza che il quadro epidemiologico dell’Italia ci permetterà di mandare i nostri studenti a scuola nella massima sicurezza», ha spiegato durante un’intervista a Di Martedì, programma di Giovanni Floris su La7. La riapertura il 3 aprile? «Ce lo diranno le autorità sanitarie», ha risposto. Stessa storia con gli esami di maturità. Anche in questo caso gli scenari sono ancora tutti da definire. «È uno degli aspetti più delicati – ha detto ancora il ministro – Io sto prospettando al ministero dell’Istruzione diversi scenari in base a quando le scuole si riapriranno. L’esame sarà serio ma terrà in considerazione il momento di emergenza che stiamo vivendo, nelle prossime settimane daremo informazioni. Sarà tarato sulla base degli apprendimenti che gli studenti avranno raggiunto». Nessun’altra risposta agli studenti che sono in preda all’ansia in vista degli esami.
Scuola, FdI attacca Azzolina
Parole che fanno discutere. «Delegare ai singoli dirigenti l’apertura di un istituto significa far circolare persone per strada e andare nella direzione opposta a quella necessaria per contenere il contagio». Lo dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia, Carmela Ella Bucalo, Paola Frassinetti e Federico Mollicone. E poi ancora: «Dopo venti giorni di sospensione delle lezioni il ministro Azzolina che sostiene che c’è ancora qualche studente che ha dimenticato i libri in classe, fa come Ponzio Pilato. Lavandosi le mani e lasciando decidere ad altri. Ma siamo la Repubblica Italiana o siamo su ”scherzi a parte”? La scuola esige risposte certe: gli assistenti alla comunicazione restano nel limbo, così come gli esami di maturità e si continua a parlare di concorsi ma sarebbe più facile immettere in ruolo i precari storici. L’Italia che sta lottando per vincere la battaglia della vita ha bisogno di certezze e non di ambiguità».