Epidemie, Repubblica democratica del Congo: qui a spaventare è il morbillo. Fa più morti dell’Ebola

6 Mar 2020 16:33 - di Redazione
Morbillo

Mentre gran parte del mondo è alle prese con il coronavirus, nella Repubblica Democratica del Congo l’emergenza sanitaria si chiama morbillo. Il Paese, già pesantemente provato dall’epidemia di Ebola, è alle prese con questa malattia infettiva considerata quasi del tutto innocua in Occidente, ma ancora letale in Africa. Nel Repubblica del Congo, infatti, in un solo anno il morbillo ha ucciso oltre seimila persone. Si tratta del peggior focolaio del mondo, che triplica il bilancio dell’epidemia di Ebola nel Paese. E rappresenta anche il doppio, o quasi, delle 3.404 persone finora morte in tutto il mondo a causa del coronavirus.

Nel Paese africano il morbillo ha ucciso oltre 6mila persone

La prevenzione fa quel che può. E non è poco. L’anno scorso, sono stati oltre 18 milioni i bambini di età inferiore ai cinque anni che si sono vaccinati contro il morbillo sull’intero territorio nazionale. Mentre ammontarono a circa 310 mila i casi segnalati come sospetti. Una seconda fase di vaccinazioni è iniziata questa settimana. Riguarderà circa 73 mila bambini dai sei mesi ai 15 anni. Sono tutti residenti nella provincia centrale di Kongo. Il fortissimo deficit infrastrutturale mette a dura prova la macchina dei soccorsi. I vaccini vengono infatti caricati su motociclette nei villaggi intorno a Temba, a sei ore di auto lungo strade sterrate dalla comunità occidentale di Seke-Banza. Il programma di prevenzioni, però, non si ferma.

Per l’Oms è in atto una vera “strage degli innocenti”

In base alle statistiche effettuate dall’Organizzazione mondale della sanità (Oms), il morbillo ha ucciso più dell’Ebola. Quest’ultima epidemia, infatti, dichiarata il 1 agosto 2018 nella parte orientale del Paese, ha causato “solo” 2.264 morti. Il morbillo è una malattia altamente contagiosa causata da un virus che attacca principalmente i bambini. Le complicanze più gravi comprendono cecità, gonfiore cerebrale, diarrea e gravi infezioni respiratorie. Gli sforzi per fermare la diffusione sia dell’Ebola che del morbillo nella Repubblica Democratica del Congo sono ostacolati dalla mancanza di accesso, dalla scarsa assistenza sanitaria e dai disordini in tutto il Paese, specialmente nella zona orientale.

 

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