Ennesima vergogna europea: mascherine acquistate dall’Italia bloccate alle frontiere da altri Paesi

15 Mar 2020 18:54 - di Greta Paolucci
Mascherine Ansa foto

Coronavirus, dilaga la paura. Dopo il caos del blocco di forniture dai paesi Ue. La vergogna, dopo che alcuni scali doganali hanno attivato la pratica ignobile di requisire mascherine destinate a Paesi in difficoltà come l’Italia. E il caos, culminato nella denuncia delle mascherine non a norma ricevute ieri dalla Lombardia, un caso sollevato ieri dagli assessori lombardi, oggi si è ripristinato l’export di prodotti che assicurano la protezione necessaria. «Stiamo discutendo con le autorità francesi e tedesche e sono lieto di annunciare che d’ora in poi la possibilità di esportare sarà nuovamente ripristinata. Ovviamente sotto stretto controllo», ha dichiarato Thierry Breton in un’intervista a Europe 1. Secondo il commissario europeo responsabile per il mercato interno, la Germania ha anche annunciato che più di un milione di mascherine verrebbero spedite subito in Italia. «Ci mobiliteremo tutti affinché l’Italia possa averli», hanno confermato le autorità tedesche.

Ripristinato l’export delle mascherine da Germania e Francia

Finalmente un sospiro di sollievo. Per i medici e gli infermieri in trincea negli ospedali e senza l’armatura necessaria. Per i lavoratori e i cittadini, chiamati a rispettare le regole anti-contagio, ma impossibilitati a farlo. «Un’altra buona notizia», ha subito commentato il ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Che, nel comunicare «che è stata sbloccata l’esportazione, dalla Germania e dalla Francia, di mascherine, tute e schermi facciali», su Facebook ha anche aggiunto: «Siamo impegnati a tutelare la salute dei nostri cittadini. E in questa fase, più di prima, è fondamentale la collaborazione tra gli Stati. Siamo davanti a una crisi che riguarda tutti, in Italia e all’estero. Se rimaniamo uniti possiamo farcela», ha poi concluso il titolare della Farnesina in un generico appello all’Europa. Una Ue fin qui piuttosto scettica. E decisamente poco tempestiva rispetto all’emergenza che ci ha colpito gravemente. E che ormai interessa in prima linea anche molti altri dei suoi Paesi partner.

Tutti ringraziano, ma la vergogna del blocco e delle requisizioni resta…

Finalmente si torna a sentire qualche autorevole voce istituzionale. E così, dopo il titolare della Farnesina, anche il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, è intervenuto poco fa sullo sblocco delle esportazioni di dispositivi sanitari di protezione personale. Mascherine. Tute e schermi facciali. In arrivo dalla Germania e dalla Francia. Definendolo «un segnale di buon senso. Di solidarietà europea. Segnali che si iscrivono nel solco della leale collaborazione fra stati membri dell’Unione». Un ok arrivato dopo tanto tribolare, che però Patuanelli associa «alla positiva azione della Commissione europea in questa critica contingenza». Abbinando alla soddisfazione anche i personali ringraziamenti per il commissario Breton, «per essersi personalmente adoperato per la soluzione del problema attraverso interlocuzioni dirette». «Sono certo – ha quindi concluso il ministro – che restando uniti e solidali fra Paesi membri e nei rapporti con le Istituzioni Europee, contribuiremo a sostenere e a rendere meno difficile il lavoro eroico che in questi giorni svolgono il personale medico e paramedico, nonché la protezione civile e tutti i volontari». E se voleva essere una toppa agli strappi creati dalla Lagarde sulla Borsa e dalle mascherine-“carta igienica” in Lombardia, è proprio il caso di dire che la pezza non copre i buchi…

Commenti

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  • TERESA PAGANO 16 Marzo 2020

    SITUAZIONE PIU’ CHE VERGOGNOSA
    NECESSARIO CHIARIMENTO IN SEDE EU E RISARCIMENTO

  • lamberto 16 Marzo 2020

    La vergogna di quest’Europa che non c’è….il comportamento di alcuni stati che manifestano in modo palese il loro razzismo nei confronti dell’Italia. Ma quale ringraziamenti a questi “stronzi” diciamola una volta per tutte questa verità, comportamenti da iene nei confronti di un paese che vorrebbero asservire alle loro bramosie insaziabili di conquista…senza guerre intese come conflitti a fuoco, ma colpi di mortaio all’economia e alla salute di un popolo che a parole dichiarano fraternamente amico, ma che di fatto non perdono occasione di pugnalarlo a tradimento! Si questo sono la Francia e la Germania traditori di quel “bel pensiero dell’Europa” che sbandierano, TRADITORI e VIGLIACCHI, come se non sapessero che ogni giorno, ogni ora ogni minuto di ritardo nella consegna di materiale sanitario (regolarmente ordinato e pagato, non dimentichiamocelo) in un momento emergenziale come una pandemia produce come effetto il diffondersi in modo esponenziale del virus. TRADITORI E VIGLIACCHI, quale amicizia, l’amicizia si vede nel momento del bisogno e se questo è il comportamento, meritano solo DISPREZZO, ma quale ringraziamenti a questi bastardi solo invidiosi di un paese meraviglioso come l’Italia che vorrebbero rendere schiava! VERGOGNA, VERGOGNA…ma cosa dico non esiste questo termine nel vocabolario di questi popoli compreso quello dell’Austria…..solo VERMI SCHIFOSI che tra simili si associano e si aggregano. LIBERIAMOCI DA QUESTO VIRUS CHE SI CHIAMA “EUROPA”

  • ALESSANDRO LEPRI 16 Marzo 2020

    Mandate il nostro esercito a prenderle e se c’e’ da dichiarare guerra a germania e francia ben venga.

  • Pino 16 Marzo 2020

    Quell’attrezzo, si’ il mattacchione che bivacca ospite indesiderato sul colle, dovrebbe far sentire la sua voce tonante verso gli italiani, almeno tremante rispetto, all’europa che tanto accarezza. Se viene dichiarata guerra al popolo italiano dai paesi confinanti costringendo alla morte per mancanza di difesa, un’uomo, un rappresentante maximo, dovrebbe avvisare che siamo in codice rosso delle forze armate per difendere la nazione e passare la mano al popolo con elezioni immediate a maggio. Quando la diplomazia è solo una barzelletta, si posa lo spadino e si impugna la spada. Sopratutto in casa ! Con i traditori!

  • Franco Traverso 15 Marzo 2020

    Ma come sono buoni, in Europa hanno sbloccato l’arrivo in Italia di materiali che avevamo ordinato e pagato. Ma ci rendiamo conto di che gente sono?

  • giovanni vuolo 15 Marzo 2020

    Fuggiamo a gambe levate da questa Europa. Abbracciamo i cinesi, ma stavolta per davvero. Gemelliamoci con l’unico Paese che, per primo, ha mostrato vicinanza all’Italia, nell’indifferenza di tutti gli altri, partners europei compresi.