Decreto cura Italia: un pacchetto da 25 miliardi (ma solo 3 e mezzo sono destinati alla Sanità)
Il governo mette a punto il decreto cura-Italia. Un pacchetto da 25 miliardi (il governo ha usato tutto l’indebitamento netto) per sostenere l’economia del Paese aggredita dal virus. Solo 3 miliardi e mezzo vengono stanziati per la sanità e per la Protezione civile. Un particolare che ha lasciato perplessi i giornalisti presenti alla conferenza stampa del premier Giuseppe Conte.
Fondi anche per la didattica a distanza
Il grosso degli stanziamenti (circa 10 mld) servirà per supportare i lavoratori. C’è anche uno stanziamento per la scuola: 85 milioni per consentire la didattica a distanza, 43,5 milioni per la pulizia degli ambienti scolastici. La riapertura delle scuole il prossimo 3 aprile non è affatto sicura: occorrerà valutare l’andamento dell’epidemia nel nostro Paese.
Conte: governo vicino agli italiani
“Abbiamo approvato il decreto – ha annunciato Conte – il governo è vicino agli italiani che stanno facendo tutti enormi sacrifici per il bene comune, per il bene più alto che è quello della salute. Nessuno deve sentirsi abbandonato”. Mentre il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri annuncia che il governo è già al lavoro su un prossimo decreto di sostegno all’economia da predisporre in aprile.
I voucher babysitter
Le misure che rientrano nel pacchetto sono così riassunte dal Sole 24 Ore: i congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola. Rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico. Stop ai licenziamenti per due mesi. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.