Coronavirus, quando gli “apocalittici” venivano sbeffeggiati: ora tutti zitti
A chi preconizzava scenari apocalittici, veniva opposto un beffardo #abbracciauncinese; a chi chiedeva misure contenitive delle attività (anche quelle giudiziali), il silenzio. Ora, però, che si sono contagiati anche i magistrati e si registra, in Lombardia, il decesso di un avvocato, si corre ai ripari. Chiuso tutto, o quasi.
In questi momenti, dove a Milano, come non mai, il silenzio, quasi assordante, è interrotto di tanto in tanto dalla sirena di qualche ambulanza (ed il pensiero va a chi è trasportato), ci si pone, inevitabilmente, più di una domanda: alcune esistenziali, altre effimere.
Un virus infido
Si combatte con una mascherina consunta e pluriusata (perché non se ne trovano più) una guerra contro l’impalpabile goccia salivare di un ipotetico contagiato. La quale potrebbe essersi posata su una qualunque superficie pubblica. Un essere puntiforme microscopico ed infido attende di sopravvivere per contagiare un altro malcapitato passante. Si spera, nell’inconsapevole incrocio di sguardi a meno di un metro di non aver incontrato un infetto. O a nostra volta di non aver infettato nessuno. Già, perché ci si accorge di essere malati solo quando è troppo tardi. Nessun sintomo, nessuna cura preventiva.
La Cina si rialza, l’Italia si spegne
Affidare all’età anagrafica la scelta su chi possa o meno accedere alla terapia intensiva è disumano, oltre che ingiusto. Ci dicono che il covid-19 è passato dall’animale (un pipistrello forse) all’uomo; ma siamo sicuri che sia naturale? Siamo certi che non sia un esperimento, una prova di sopravvivenza, una speculazione finanziaria? L’ennesima.
Intanto, la Cina si rialza – dopo aver colpevolmente taciuto la gravità del contagio ed aver permesso l’uscita del virus dai propri confini. Mentre l’Italia, in particolare si sta spegnendo. Le borse di tutto il mondo si muovono come si muoverebbe l’ago che registra un evento sismico, e gli studiosi ci dicono che la loro chiusura sarebbe inutile. In questi casi, però, come sempre chi è informato, l’insider, come si dice in gergo, sa quali saranno le mosse e dunque investe o disinveste.
Coronavirus: i tagli alla Sanità
Noi cittadini, a discapito di quanto scrivono all’estero, per denigrarci, stiamo a casa, lavoriamo: per quanto ci è possibile fare da remoto, osserviamo. Inebetiti da questa situazione surreale, proseguiamo ad interrogarci su cosa sia stato fatto. L’austerità ed i tagli al servizio sanitario nazionale avranno forse giovato alle languide casse dello Stato, ma non hanno portato alcun giovamento alla cittadinanza. Allora e, a maggior ragione, ora.
I servizi segreti, non quelli deviati, sono stati decimati da aberranti procedimenti penali. Oggi magari, avrebbero potuto anticipare informazioni vitali per il Paese. Non è detto che non l’abbiano fatto, e non è neppure detto che i destinatari di quelle informative le abbiano (dolosamente o colposamente) ignorate.
Si osservano i tumulti nelle carceri. Le recenti vicende sulla diffusione del virus ci lasciano domandare se le traduzioni dei detenuti dal carcere ai Tribunali siano (o meno) necessarie. Eppure, si risparmierebbe in sicurezza, mezzi, personale e, dunque, denaro. Inutile, tuttavia, ipotizzare un tale investimento, ora.
perchè come nei conflitti bellici passati non si obbliga la Cina a pagare i danni?