Coronavirus, nuovo giro di vite per arginare il contagio: manette a chi viola i divieti

17 Mar 2020 18:58 - di Redazione
Coronavirus

Il coronavirus spezza in due l’Italia. Quella “nuova” è formata dalla Lombardia più 14 province, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. È questa la grande «zona di sicurezza» delimitata dal governo per il «contenimento del contagio». All’interno di tale zona è vietato ogni spostamento delle persone in entrata e uscita, «salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute». Il decreto disegna dunque un’unica «area arancione». A suggerirla, il comitato tecnico scientifico. A giudizio degli esperti, infatti, la «cinturazione» di sole due zone non era necessaria. Per questo è «consentito il rientro presso il domicilio, abitazione o residenza».

Il coronavirus spezza in due l’Italia

I nuovi divieti scattano sull’intero territorio nazionale. Spetterà alle forze dell’ordine attivare i controlli in porti, aeroporti e stazioni, dove saranno montati i termoscanner. All’interno dei Comuni, invece, scatteranno controlli «a campione». Saranno i cittadini a dover dimostrare, con un’autocertificazione, di avere necessità a varcare il confine della «zona di sicurezza». Al ministero dell’Interno è già operativa una cabina di regia. In queste stesse ore, sempre al Viminale, il ministro Lamorgese ha convocato il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Nel frattempo, ha emanato la direttiva per fissare «percorsi canalizzati» per i passeggeri, stabilire le regole per gli accertamenti e i criteri per chi violerà le norme.

La Lombardia più 14 province costituiscono un’unica «area arancione»

La lotta al coronavirus detta ora sanzioni più dure per chi, fermato, non sarà in grado di dare riscontro alla propria giustificazione. In questo caso scatterà la denuncia per inosservanza del provvedimento dell’autorità. L’articolo 650 del Codice penale prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro. In ogni caso, la «veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli». In più, il giro di vite potrà prevedere anche «la contestazione di delitti colposi contro la salute pubblica». La raccomandazione alle forze dell’ordine è quella di ammonire il cittadino a dire la verità, ma di arrestarlo in caso di riscontro negativo. Manette anche a chi viola la quarantena.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe 18 Marzo 2020

    Già che ci siamo che sparino come fanno i Cinesi. Democrazia ciao, benvenuto Stalin, reincarnato in ……………..

  • Francesco DiGiovanni 18 Marzo 2020

    Mentre questo sciagurato governo mette fuori dal carcere 4500 delinquenti pensa di arrestare migliaia di italiani che vanno a fare la spesa o portano a spasso il cane!
    CRIMINALI!!

  • Ben Frank 18 Marzo 2020

    Bene! Siamo tutti badogliani! Dopo il coprifuoco, a quando i plotoni d’esecuzione, come per i “disertori” di Caporetto? Dove sono i sovranisti? Dove sono i difensori della libertà? Io in giro non ne vedo, solo co-belligeranti e stalinisti travestiti da oppositori… Si può andare in farmacia, al supermercato, a comprare i giornali (di regime: tutti!), dal tabaccaio per pagare il monopolio, ma non si può fare una passeggiata (da soli o con la moglie, con cui si convive comunque, muniti di mascherina regolamentare, guanti monouso, preservativi, supposte antidolore e spray nasale… Ma andate tutti quanti a fare in c**o, badogliani e imboscati!

    • Francesco Storace 26 Marzo 2020

      La salute è di tutti

  • federico 18 Marzo 2020

    governo del no, governo del vietare invece di fare. Neanche buoni a procurare le mascherine ai sanitari, figuriamoci all’intera popolazione.