Coronavirus, non ci siamo: il decreto è scritto male e ha la scadenza di uno yogurt
Non ci siamo. Dopo tanta attesa, il governo ha partorito un topolino. Un decreto omnibus che contiene tante cose scritte male e che rischia di scontentare troppi. Una prima riflessione da fare riguarda il metodo. Siamo di fronte a un provvedimento a tempo, che ha la scadenza di uno yogurt. Lo stesso governo ha infatti già detto che contiene misure tampone per il solo mese di marzo, e che una manovra più corposa la dobbiamo aspettare per aprile. Nel frattempo, lo ricordiamo, in Parlamento giacciono altri 4 decreti sul coronavirus ed a questo punto un accorpamento si rende indispensabile.
Il decreto ignora il lavoro autonomo
Se pensiamo che dobbiamo ancora approvare le norme per le sole zone rosse quando invece è tutta Italia una grande area da proteggere, ci rendiamo conto del caos normativo in cui viviamo. In questo decreto il lavoro autonomo viene pressoché ignorato. Si danno 600 euro una tantum a professionisti, avvocati, ingegneri e mondo del commercio, mentre il reddito di cittadinanza – che addirittura si vorrebbe estendere anche a categorie che finora non ne hanno beneficiato – può valere fino a 780 euro.
Tutte le carenze, dalla sicurezza alle tasse
Non c’è adeguata attenzione al mondo della sicurezza in prima linea in questi giorni. Il rinvio del pagamento delle tasse e dei contributi a maggio è vergognoso, visto che molto probabilmente gli autonomi non riusciranno a produrre reddito. Per affrontare il problema degli istituti penitenziari si pensa ad una scarcerazione di massa con la sola imposizione di braccialetti elettronici che però sono insufficienti per la platea di detenuti prevista.
I buchi vanno colmati, le proposte dell’opposizione sono sul tavolo
Insomma, le lacune sono tante e i buchi vanno colmati accogliendo le proposte che faremo come opposizione. Si discuta in Parlamento, si cambino le norme. Servono centinaia di miliardi, non servono provvedimenti parziali e inadeguati.
la tragedia è dietro l’angolo, quando l’emergenza sanitaria finirà il debito pubblico avrà proporzioni tali che l’europa ci costringerà ad una cura più feroce di quella imposta alla grecia: nuove imposte di ogni genere, aumento di quelle esistenti, probabile patrimoniale, aumento ticket sanitari, riduzione stipendi e pensioni etc etc
spero che allora i sedicenti sovranisti avranno il coraggio di pretendere ed ottenere la fuga dell’italia da una galera che si chiama comunità europea, che ha già torturato e depredato il popolo italiano