Coronavirus, Asl inadempiente: l’incredibile caso di una casa di riposo di Nerola nel Lazio

25 Mar 2020 18:53 - di Alberto Mariani

L’epidemia da coronavirus non conosce confini geografici e da giorni terrorizza anche Nerola, piccolo comune di competenza della città metropolitana di Roma Capitale. Il primo caso di positività al Covid-19, scoperto la scorsa settimana tra gli ospiti della casa di riposo Maria Immacolata, avrebbe dovuto spingere sin da subito l’Asl Roma 5 a mettere in sicurezza la struttura e le altre persone ospitate, ma per giorni si è inspiegabilmente tentennato. Solo dopo la dura sollecitazione del sindaco di Nerola, Sabina Granieri, la struttura è stata chiusa e gli anziani risultati positivi al coronavirus sono stati trasferiti nell’ospedale di zona. La conferma arriva da una nota dell’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Si è deciso di trasferire tutti i pazienti; quelli che necessitano di assistenza sanitaria andranno in strutture ospedaliere, gli altri in strutture in grado di gestire pazienti Covid e sarà compito della Asl assieme al sindaco avvisare tutti i famigliari. E’ stata inoltre montata dalla protezione civile una tenso-struttura per le procedure necessarie per effettuare i tamponi ai contatti stretti che inizieranno alle ore 16.30”. Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, che afferma: “Si tratta di 56 pazienti, quasi tutti in stato febbrile, di cui la Asl si sarebbe dovuta occupare da tempo con mezzi, medici, infermieri e dispositivi di protezione individuale ma, inspiegabilmente, non hanno ricevuto la dovuta considerazione e sono stati abbandonati a loro stessi. Il diritto all’assistenza dovrebbe essere garantito sempre, a maggior ragione in piena emergenza sanitaria come quella che l’intera Nazione sta vivendo. La situazione fortunatamente si è sbloccata, ma rimane lo stupore rispetto al comportamento di una Asl che non ha saputo gestirla in modo tempestivo, attivandosi solo in seguito alle sollecitazioni del sindaco. Intollerabile”. L’accaduto non ha lasciato indifferente il gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia che, in una nota a prima firma Aurigemma, chiede al Presidente della Regione Zingaretti “un intervento immediato presso la Asl Rm5, che è stata già oggetto di episodi analoghi, vedi Nomentana Hospital a Fonte Nuova. Valutando, anche, la possibilità di un commissariamento per consentire una corretta applicazione delle normative e dei protocolli stabiliti dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle autorità competenti, che purtroppo non sono in grado di far rispettare. Inoltre, abbiamo chiesto di analizzare e valutare l’opportunità di usufruire degli spazi disponibili dell’ospedale di Palombara Sabina, all’interno del quale il personale potrà intervenire nel rispetto dei protocolli e curare le persone coinvolte”.

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