“Carlo Casini, un esempio di amore per la vita. E un amico. Continuerò le mie battaglie anche in suo nome”
In questi giorni ci ha lasciati Carlo Casini, un uomo e un politico che ha dedicato una intera esistenza alla difesa della vita. Con un impegno coerente nelle istituzioni italiane ed europee. Nelle associazioni e ovunque ci fossero da sostenere le idee giuste. E’ stato un esempio per molti.
Carlo Casini: un esempio per tutti
Mai sopra le righe, impegnato in prima persona anche nel volontariato e non solo come politico, ha fatto valere le sue opinioni. E ha mantenuto sempre profondo rispetto per la dialettica democratica. Ho condiviso con lui tante iniziative legislative e molte battaglie politiche che Carlo ha condotto sempre con grande passione e tenacia. Nella strenua difesa dei valori non negoziabili. La vita, la tutela dei più deboli, la famiglia.
La guerra contro il primo videogiochi pericoloso
Con Carlo abbiamo anche anticipato temi e evidenziato problematiche che poi sono esplose in tutta la loro portata in questi anni. Ricordo quando fummo tra i primi a denunciare la pericolosità per l’educazione e la crescita dei bambini di uno dei primi videogiochi di simulazione che stavano spopolando tra i giovani alcuni anni fa, The Sims. Il videogame permetteva all’utente di creare una pseudo famiglia e di gestirla in tutti gli aspetti della quotidianità, dalla nascita alla morte. Comprese le scelte sentimentali. Compresa la possibilità di poter concretizzare il sogno d’amore virtuale anche tra individui dello stesso sesso e quella di adottare bambini da parte delle coppie omosessuali. Ricordo che ero capogruppo del Pdl al Senato. Avviammo una campagna contro la diffusione di questo gioco perché non fosse venduto ai minorenni.
“Continuerò anche nel suo nome”
Era inaccettabile che entrasse nelle case di milioni di bambini italiani offrendo loro immagini surrogate della realtà. Fummo profeti in Patria. Oggi, pur essendo l’orribile pratica dell’utero in affitto un reato, ci sono coppie omosessuali che anche in Italia vedono il riconoscimento per via giudiziaria di figli nati attraverso metodi simili. A tutto questo non mi rassegnerò mai. Continuerò la mia personale battaglia contro l’utero in affitto e le adozioni per gli omosessuali. Lo farò perché credo nella famiglia e nella vita, anche in nome di Carlo.