Caccia all’untore a Vicari. Ragazza minacciata e offesa. Il sindaco la difende: ora basta

24 Mar 2020 13:34 - di Redazione
caccia all'untore

Caccia all’untore a Vicari, un piccolo paese del palermitano, dove da giorni una ragazza di 20 anni, che lavora presso la casa di riposo di Villafrati dove sono risultati positivi quasi 70 anziani ospiti della struttura, riceve insulti e minacce dai concittadini.

Circolano post pesanti in cui la giovane, lei stessa risultata positiva al Covid-19, è oggetto di attacchi perché ritenuta la responsabile del contagio del nonno, ospite della struttura. E quindi a catena di tutti gli altri vecchietti. Ma adesso il sindaco di Vicari, Antonio Miceli, si rivolge ai suoi concittadini e chiede di lasciare in pace la giovane.

Ma la ragazza non c’entra niente

“Ora basta – dice – chiedo ai cittadini di finirla di prendersela con una ragazza che non c’entra niente“: Ma come nasce l’equivoco? “Qualche giorno fa – spiega il primo cittadino – qualche sito locale ha scritto che alcuni anziani ospiti della casa di riposo di Villafrati sono risultati positivi al tampone del coronavirus. E hanno scritto che il contagio era stato portato da una donna arrivata dal Nord e che aveva il nonno nella casa di riposo”.

“Il caso ha voluto che giorni prima una ragazza di 20 anni, che fa tirocinio nella casa di riposo, a seguito del ricovero del nonno positivo, ha fatto il test ed è risultata contagiata, seppure asintomatica. A quel punto è scattato l’isolamento a casa. Ma questa ragazza non è mai stata a Milano, perché lavora qui. Invece da quel giorno la accusano di essere la colpevole”. E poi c’è un altro video “dal contenuto discutibile, in cui l’accusano di avere contagiato tutti gli anziani. Contiene anche delle minacce e questo non è possibile. Chiedo a tutti di mettere fine a questo sciacallaggio”.

Video con minacce contro la ragazza

La giovane sta subendo una mortificazione continua, “quindi chiedo la tutela della sua incolumità morale e fisica”. Poi aggiunge: “Lo voglio ancora una volta ribadire, la giovane vicarese, tirocinante all’interno della struttura sanitaria, non ha nulla a che vedere con la ipotetica giovane rientrata dal nord, non è parente con la giovane rientrata dal nord, lei stessa non è stata al nord, non aveva il nonno ricoverato”, aggiunge il primo cittadino di Vicari.

“La nostra giovane concittadina ha avuto la sola sfortuna di essere stata la prima della struttura a risultare positiva, in conseguenza dell’accertamento della malattia avvenuta sul proprio nonno, già convivente nella propria abitazione, in atto ancora ricoverato in struttura ospedaliera pubblica di Palermo, in buono stato di salute, verosimilmente contagiato da lei stessa”. Verosimilmente la ragazza è stata contagiata lavorando nella struttura, quindi, e non viceversa.

Tocca alle Istituzioni sanitarie ricostruire i fatti per circoscrivere quanto è più possibile il contagio nella zona, ormai dichiarata focolaio del covid-19, “ma tocca a tutti quanti noi – conclude il sindaco – mantenere la calma, la serenità e la lucidità che il delicato momento impone”.

 

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 24 Marzo 2020

    È una situazione manzoniana.