Arcuri, se ci sei batti un colpo: dotare subito di mascherine esercito e forze di polizia
Qualcuno dice che siamo in guerra. Io lo trovo irrispettoso verso chi la guerra l’ha fatta e l’ha subita, privato veramente di tutto, anche del cibo e dell’acqua per sopravvivere. In questa auto quarantena forzata ma nel rifugio “sicuro” di casa propria, non possiamo dimenticare chi una piccola battaglia quotidiana la combatte in strada ogni giorno ed è privo spesso della minima dotazione sanitaria di protezione personale. Nei giorni scorsi ho rivolto, invano, un pubblico appello alle autorità di governo competenti e al neo commissario Arcuri affinché emanassero subito nuove direttive per quel che riguarda le forze armate e le forze di polizia.
Forze armate e dell’ordine lavorano in strada: vanno tutelate
A loro viene chiesta un’attenzione e una presenza sul territorio che è indispensabile in questa fase, ma con delle complicazioni burocratiche francamente intollerabili. Allo stato attuale, la dotazione di mascherine è risicata. Ne vengono distribuite pochissime, tant’è che la gran parte del personale ne è sprovvisto. La cosa più assurda è che i pochi fortunati tra le forze dell’ordine e le forze di polizia che ne hanno ricevuta una, al rientro in caserma devono giustificarne le ragioni d’uso.
Il neo commissario all’emergenza ancora prigioniero della burocrazia
Non è uno scherzo, ma l’incredibile ottusità della burocrazia che pure di fronte a certe situazioni emergenziali non si attenua. Come si è fatto giustamente per le carceri, a maggior ragione e con ancor maggiore rapidità, si dotino tutti gli appartenenti a queste forze di un numero congruo di mascherine e si evitino compilazioni di assurdi report burocratici privi di qualsiasi senso. Il popolo in divisa non può chiudersi in casa, ma deve rimanere sulle strade per vigilare sulla salute e sulla sicurezza di tutti noi. Merita quindi un’attenzione e un rispetto prioritari. Ma per ora, nulla di nuovo al fronte.