Altro che bazooka, Trump usa il cannone: maxi-piano da 2mila miliardi di dollari
L’emergenza coronavirus sta aprendo i forzieri del mondo. Un’ondata di liquidità si sta infatti per abbattere sull’economia globale. Se Christine Lagarde ha rispolverato il famoso “bazooka” di Mario Draghi varando un piano di intervento da 750 miliardi di euro, Donald Trump usa il cannone. Il presidente americano è infatti riuscito a spingere democratici e repubblicani trovare l’accordo su un programma di intervento da 2mila miliardi di dollari.
Il piano di Trump e la raccomandazione del Fmi
Era dai tempi della grande crisi del 2008 che non sia assisteva a interventi così massicci. Lo spiegamento di tanta artiglieria è stato sollecitato, tra gli altri, dalla massima autorità monetaria mondiale: il Fmi. Quest’anno ci si attende, a livello globale, “una recessione profonda almeno quanto quella registrata durante la crisi finanziaria globale” del 2008. Se non peggiore”. Così il direttore generale del Fondo Kristalina Georgieva. La quale ha raccolto l’allarme lanciato nell’incontro tra i ministri delle Finanze e i Governatori delle banche centrali del G20.
“I costi umani della pandemia di coronavirus -continua la Georgeva- sono già incommensurabili e tutti i Paesi devono lavorare insieme per proteggere le persone e limitare i danni economici. Questo è il momento della solidarietà”. “Sosteniamo fortemente -conclude- le straordinarie misure di bilancio prese in molti paesi per potenziare i loro sistemi sanitari e proteggere i lavoratori e le imprese interessate. Siamo soddisfatti dalle decisioni prese dalle principali banche centrali di allentare la politica monetaria. Questi audaci sforzi non sono solo nell’interesse dei singoli paesi ma nell’interesse dell’economia globale. Saranno necessarie altre misure soprattutto sul fronte di bilancio”.
Borse mondiali euforiche, meno quelle europee
L’annuncio di Trump ha avuto un effetto euforizzante sulle Borse Trump spinge i listini di tutto il mondo, già sostenuti dalla seduta record di Wall Street, con il Dow Jones che ieri ha registrato la migliore chiusura dal 1933 (+11,37%),
Poi però a fine mattinata l’effetto rimbalzo si sgonfia nelle Borse europee. La Borsa di Francoforte passa in negativo e perde l’1,5%, Londra si mantiene in modesto rialzo (+0,5%), come Parigi (+0,4%). Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è stabile in area 188 punti base. Pesano sulle Borse europee le divisioni emerse trai governi Ue sugli strumenti da utilizzare per sostenere l’economia, con la Germania e l’Olanda contrari all’utilizzo dei cosiddetti “corona-bond”.