Scuola da 3 a 18 anni? La ministra Azzolina prende tempo: «Ci sono altre priorità»

17 Feb 2020 16:35 - di Redazione
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Innalzare l’obbligo scolastico da 3 a 18 anni  (attualmente è da 6 a 16) ? «Una riflessione si aprirà, ma le priorità sono due. Dispersione scolastica e asili nido». Così il ministro della Scuola, Lucia Azzolina, lasciando il tavolo sull’istruzione a Palazzo Chigi. L’idea avanzata da Leu è al centro dei lavori dell’Agenda 2023. Ma la ministra grillina non sembra avere fretta.

Scuola, la Azzolina prende tempo sull’obbligo scolastico

«Abbiamo dei dati di dispersione scolastica devastanti. Il 30% degli studenti lo perdiamo. Non arrivano nemmeno a completare l’obbligo dei 16 anni. Quindi per me questa è la priorità assoluta». La responsabile grillina dell’Istruzione si barcamena come può. E prende le distanze dalle priorità targate Pd e Leu «Poi c’è un altro segmento, da 0 a 3 anni, che va valorizzato. Abbiamo bisogno di asili nido. Le mamme hanno diritto non di lasciare il lavoro per accudire i figli. In legge di bilancio i primi passi sono stati fatti».

«La riforma Renzi è già stata riformata»

Non a caso ci tiene ad archiviare la “buona scuola” di Renzi. «Buona parte è già stata riformata. Ricordo un primo risultato che ottenni nel decreto dignità». Ovvero «la cancellazione del comma 131. Che di fatto ha permesso ai docenti precari di continuare a lavorare. Se ci fosse stato ancora, oggi sarebbero tutti fuori dalla scuola. Così come tante cose sono state modificate». Ma lo spot elettorale non finisce qui. «Aumenti ai prof grazie al cuneo. E caccia ai fondi non spesi». In un’intervista al Messaggero la Azzolina parla di «mezzo milione di insegnanti con 100 euro in più». Quanto al braccio di ferro con i sindacati, dice di averli incontrati una sola volta. Dopo due settimane dal giuramento. «Ma io non ho rotto con nessuno. Non posso essere io a pagare un conto lasciato aperto da Bussetti e Fioramonti».

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