Ricordare le Foibe? No, al liceo Virgilio di Roma si fa assemblea sull’antifascismo

9 Feb 2020 18:51 - di Monica Pucci

Nel centralissimo liceo “Virgilio”, in via Giulia , a Roma, il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea di mercoledì 12 febbraio sarà l’antifascismo. Incredibile, ma vero. Un tema politico mischiato, come se niente fosse, alla discussione sui lavori nel parcheggio della scuola e su “varie ed eventuali”. E del Giorno del Ricordo dei Martiri delle Foibe, sancito per l”11 febbraio da una legge dello Stato, non c’è ovviamente traccia. L’emergenza, nel 2020, per la scuola della Roma “bene”, è la lotta al fascismo. Quale, di chi e per che cosa, non c’è scritto nell’ordine del giorno dell’assemblea chiesta dagli studenti e approvata dalla dirigente scolastica.

Al liceo Virgilio si può fare politica…

Già nei mesi scorsi il Liceo si era segnalato alle cronache per alcuni episodi che dimostrano la “prepotenza” di alcuni gruppi di studenti politicizzati rispetto alla maggioranza degli stessi. Nel dicembre dello scorso anno un gruppo di circa 100 studenti aveva occupato le aule con pretesti più o meno plausibili. Tra cui l’intervento delle forze dell’ordine di alcuni giorni prima, dopo che un picchetto degli stessi studenti stava “invitando” molti ragazzi a prendere parte al corteo per l’ambiente. «Non vogliamo la militarizzazione delle scuole» avevano scritto sui social, preannunciando iniziative di protesta. Il preside e la vicepreside della scuola erano stati chiamati dalle forze dell’ordine.

Il Collettivo che organizza i party alcolici

Da non dimenticare anche i festini a base di spinelli e alcol, organizzati dal Collettivo del “Virgilio” negli spazi del palazzo di Spintime Labs. Feste propedeutiche alle simpatiche occupazioni dell’istituto, al quale la stampa attribuì l’appellativo di “discoteca Virgilio“. Con tanto di socializzazione degli incassi…

Per mercoledì, invece, in assenza di iniziative sulle Foibe, la preside ha autorizzato una costruttiva assemblea politica sull’antifascismo. Come se fosse un argomento di strettissima attualità, nelle aule dell’istituto di via Giulia, a oltre 70 anni dalla fine della guerra.

Commenti

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  • Sergio Daniele Pegorini 15 Febbraio 2020

    Il Preside andrebbe quantomeno indagato per favoreggiamento di attività eversive e omissione di atti d’ufficio. Poi chiediamoci se una persona così “democratica” sia sufficientemente matura oer insegnare e rappresentare la democrazia…..

  • Francesco Ciccarelli 10 Febbraio 2020

    Sono i soliti professori “sessantottini”. Ho sentito di persona le parole di docenti che organizzavano forum sullo stalinismo (a loro dire, un semplice “incidente di percorso”), poi parlavano di Haider, ancora vivo.

  • gilberto 10 Febbraio 2020

    maledetta violenza a senso unico verso tutto e tutti abbiano idee diverse:la sinistra non si smentisce mai eppure continua PURTROPPO ad avere ancora tanti ammaliatori in cattiva fede, incapaci di leggere la storia vera.

  • Carlo Cervini 10 Febbraio 2020

    Regolare, grazie alla cultura, alla scuola e all’università i comunisti hanno in mano le menti dei giovani, lo disse anche San Giovanni Paolo II°, e poi vengono fuori gli escrementi grillini che arrivano a imporre e fare anche le leggi liberticide………

  • antonio 10 Febbraio 2020

    ancora parlano di fascismo morto e sepolto 70 anni fa, a quando manifestazioni anticomunismo (attualmente in voga) che il parlamento europeo lo ha assimilato al nazismo con molti piu’ eccidi e soprusi