“Probabilmente la Cina bara”. L’allarme di Burioni (e non solo) sui numeri del coronavirus

11 Feb 2020 11:57 - di Redazione
burioni

Spera che “Pechino non bari”, ma non lo esclude affatto. Roberto Burioni interviene sull’emergenza coronavirus dal suo Medical Facts e spiega: “Probabilmente la Cina bara sui dati che fornisce al mondo”. “Nei giorni scorsi – prosegue – autorevoli colleghi, come Pier Luigi Lopalco, hanno detto che dalla Cina arrivavano piccoli segnali che inducono a un flebilissimo ottimismo. Il numero dei casi di coronavirus sembrava salire con meno intensità negli ultimi giorni. Purtroppo, però, esiste la possibilità che questo calo derivi da una sconcertante decisione della Cina: considerare casi confermati solo quelli che risultano positivi al test e hanno sintomi”.

Così la Cina “bara” sui numeri del coronavirus

Una sorta di gioco delle tre carte, perché “in altre parole – chiarisce ancora il virologo – chi ha il test positivo, ma non ha sintomi, non rientra nel conto“. “Io non so dirvi se è vero, perché non conosco il cinese, ma la direttiva sarebbe stata emessa il 7 febbraio, come si può leggere in questo tweet”, scrive il medico su Medical Facts, citando un tweet di Alex Lam. “Parliamoci chiaro, contare i casi in questo modo ha un nome ben preciso: barare. Spero che non sia vero – aggiunge Burioni – e spero che nel malaugurato caso fosse vero l’Organizzazione mondiale della sanità non consenta questo comportamento”.

Non solo Burioni: l’avvertimento dell’epidemiologo

In un’intervista con l’agenzia di stampa Adnkronos è poi lo stesso Lopalco citato da Burioni a tornare sul tweet “incriminato”. “Sembrerebbe sia cambiata in corsa la definizione di caso“, rimarca, avvertendo però che già in genere i “sistemi di sorveglianza hanno un problema di sotto-notifica dei dati” e con il nuovo sistema “si finirà per perdere tutti i pazienti con sintomi molto lievi, sfumati”. “Insomma – chiarisce l’epidemiologo dell’università di Pisa – la sottostima dei numeri reali finisce per aggravarsi”. A differenza di Burioni, però, Lopalco spiega che “non userei la parola barare, ma certo la sottostima dei numeri si aggraverebbe”. “Sappiamo infatti che in molti casi il virus dà solo qualche linea di febbre e un po’ di congiuntivite, o lievi disturbi gastrointestinali”. Pazienti che rischiano di sfuggire al sistema di sorveglianza.

Commenti

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  • Tito Puente 12 Febbraio 2020

    A detta di Italiani che vivono in Cina da 10 anni, i cinesi non dicono mai la verità, dovete moltiplicare quei numeri per 10

  • Sandy Caine 12 Febbraio 2020

    McArthur aveva ragione. Chi vede lungo non viene ascoltato, come Churchill.