Pil, altro che «anno bellissimo». L’Ue taglia le stime sulla crescita dell’economia italiana
E meno male che Giuseppi Conte l’aveva infiocchettato come l’«anno bellissimo». Una sorta di cover governativa dell’Anno che verrà di Lucio Dalla. Proprio quella dove «anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno». Magari. Ma è tutt’altro che così. Per l’economia italiana, il 2020 sarà persino più brutto di come non l’avessero dipinto le peggiori previsioni della vigilia. A dirlo non sono i “gufi” sovranisti, ma l’insospettabilissima Commissione Europea. Il governo di Bruxelles ha infatti rivisto al ribasso le prospettive di crescita per il nostro Pil portando il +0,4 per cento del novembre scorso a +0,3.
Bruxelles smentisce le previsioni del governo
I rischi per le prospettive di crescita del nostro Paese restano “pronunciati”. L’economia italiana dovrebbe crescere dello 0,6 per cento nel 2021, contro lo 0,7 stimato tre mesi fa. La crescita Pil nel 2019 è stata dello 0,2; la Commissione prevedeva a novembre +0,1, ma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva pronosticato una crescita leggermente superiore, lo 0,2 per cento. A dispetto dall’ottimismo dispensato a piene mani da premier e ministri, l’Italia è di gran lunga il Paese peggiore dell’Eurozona per la crescita attesa, sia nel 2020 che nel 2021, oltre che per il 2019. La media dell’Eurozona è dell’1,2 per cento per tutti e tre gli anni.
La Corte dei Conti: «Valutare conseguenze coronavirus sul Pil»
«La fase di preparazione del Def (Documento di economia e finanza) 2020 – ha detto il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario – diventa occasione decisiva, un banco di prova per tutti. Sarà necessario definire un programma in grado di invertire la tendenza insita nelle previsioni prevalenti per il nostro Paese». E come se non bastasse, a peggiorare il quadro della finanza pubblica c’è anche la spinta al ribasso sul Pil imposta dal coronavirus. Un aspetto che il governo, avverte Buscema, farebbe bene a «valutare con grande attenzione».