Montaruli (FdI) contro “Chi l’ha visto?”: «Criminalizzati i sordi, un’indecenza tutta italiana»
«La violenza nei confronti delle donne si condanna senza eccezioni. Ma non accetto di sentire dire che “gli uomini sordi sono molto violenti…”. Così come ho dovuto ascoltare durante la scorsa puntata di Chi l’ha visto? Attonita perché nessuno ha fermato quelle parole. Un uomo sordo se è stato violento non può infangare la rispettabilità e la serietà di tanti sordi. Né si può usare questo caso per gettare tutti i sordi in pasto all’ignoranza e alla discriminazione». A dichiararlo è la parlamentare di FdI Augusta Montaruli, dopo la messa in onda di un servizio della trasmissione Chi l’ha Visto? su di un caso di violenza domestica.
Chi l’ha visto?, Montaruli in difesa dei sordi
«I sordi poi sono persone come tutti gli altri. Tutelati dai principi costituzionali – spiega Montaruli – Persino il peggiore dei criminali udenti può avere un interprete in un vero processo in aula di tribunale. Non si capisce perché se ad essere accusato peraltro in un programma tv è un sordo gli vengono consegnati dei foglietti in mano ed è costretto ad interpretare il labiale e ad esprimersi con un microfono in maniera forzata ed imprecisa a causa della sua disabilità. Ciò non giustifica quello da lui fatto ma neppure noi ad essere dei barbari che trattano i disabili come fenomeni da prima serata e che non reagiscono a tutto questo. Se in Italia fosse riconosciuta la lingua dei segni ciò non potrebbe avvenire».
«Riconoscere la lingua dei segni è un’emergenza»
«Dopo il successo di Sanremo – prosegue – che finalmente ha reso visibile come la comunità dei sordi sia addirittura in grado di apprezzare la musica al pari del miglior uditore. È sconsolante che oggi ci si trovi davanti a simili casi dove essere sordo equivale ad essere violento. E per questo si viene sbattuti davanti ad una telecamera e ad un microfono anche se la propria lingua è quella dei segni». «Non posso dare la colpa alla Rai che rende spesso un servizio nel vuoto normativo. Ma lo devo dare a decenni di politica che ha avallato una ignoranza diffusa accettando tutto questo per troppo tempo e non arrivando mai a riconoscere la Lis». «Spero – conclude Montaruli – che come me si scandalizzino in moltissimi e si rendano conto che riconoscere la lingua dei segni non è un puntiglio ma un’emergenza per uscire dall’indecenza a cui siamo arrivati in Italia».