M5S, è rivolta per il rinvio degli Stati generali. «A luglio il MoVimento rischia di non esserci più»

22 Feb 2020 12:13 - di Michele Pezza
Stati generali

A dar retta ai sondaggi, l’ipotesi di rinviare a luglio la convocazione degli Stati generali del M5S rischia di veder nel frattempo evaporato il MoVimento. A dirlo sono gli stessi grillini, in aperta polemica contro  Vito Crimi, che l’ha ventilata martedì scorso in una riunione con i parlamentari. Ufficialmente l’obiettivo del reggente è quello di non addossare onori e oneri a chi dovrebbe prendere il posto che fu di Luigi Di Maio. Ma non manca chi insinua che la mossa sarebbe stata ispirata proprio da quest’ultimo sempre più determinato a riprendere le redini dei Cinquestelle, lasciate per il momento nelle mani del fidatissimo Crimi.

La proposta è di Crimi, ma il suggeritore è Di Maio

Non per niente, tra i contrarissimi al rinvio degli Stati generali figura il ministro Vincenzo Spadafora, da sempre attivo sul fronte dell’accordo organico con il Pd. Non sfugge infatti a nessuno che il tema della leadership interna sia tutt’uno con quella, più ampia, del destino del Conte bis e delle alleanza sul territorio a partire dalle prossime regionali. Di Maio non fa mistero di considerare accidentale l’alleanza con la sinistra. Una sorta di uscita d’emergenza dopo l’autoribaltone agostano di Salvini. Ma sa bene che per farla prevalere ha bisogno di dettare lui, o chi per lui, la linea al M5S. Per l’ala governista, invece, il rinvio sarebbe «un grande errore».

L’ala governista: «Stati generali subito per un nuovo leader»

Lo spiega bene il presidente della commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli: «Luglio – dice – è lontano anni luce dalle nostre stelle, insistere su questa linea non porterebbe certo a riscrivere le regole ma significherebbe condannare il M5S prima all’inconsistenza e poi all’autodistruzione». Nella sua scia anche altri parlamentari come Gubitosa, Macina, Castellone. «Così, quando sceglieremo il nuovo leader non esisterà più il MoVimento», ironizza qualcuno. Il fronte polemico sembra destinato ad allargarsi. Nè sembra capace di contenerlo l’ipotesi, sempre di Crimi, di far tenere nelle prossime settimane eventi su base regionale. «La crisi – ripetono in molti – è nazionale. Occorre convocare gli Stati generali».

 

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