L’Agcom archivia l’esposto di Anzaldi contro il Tg2: accuse prive di fondamento
L’Agcom ha deliberato l’archiviazione dell’esposto del deputato di Italia Viva Michele Anzaldi. Nell’esposto Anzaldi accusava la Rai per la violazione dei principi di pluralismo informativo da parte del Tg2. Nella segnalazione, Anzaldi lamentava la violazione della ”par condicio elettorale” con riferimento alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Per Anzaldi il Tg2 aveva dato eccessivo spazio ai comizi di Salvini.
Ma l’Agcom ha smontato punto per punto l’esposto di Anzaldi. L’Autorità, dopo aver visionato i servizi del Tg2 ha sottolineato di aver esaminato “i dati di monitoraggio” da cui emerge che la testata ha dato spazio anche agli altri leader politici. In primo luogo Zingaretti, Di Maio e Meloni”.
L’Agcom archivia l’esposto
L’Agcom ha ricordato che la normativa in materia di informazione non impone ai tg “né parità matematiche, né limiti quantitativi di presenze, né obblighi incondizionati di partecipazione di esponenti di forze politiche che siano scollegati dal tema delle trasmissioni”. L’Agcom ha sottolineato inoltre “che il rispetto del principio della parità di trattamento non può essere valutato, di norma, in relazione ad un singolo episodio occorso nell’ambito di un telegiornale”. Ed ha quindi deliberato l’archiviazione dell’esposto di Anzaldi. Sull’esposto la Rai ha inviato ad Agcom un’ampia memoria difensiva dove fra l’altro Viale Mazzini sottolinea che “nel periodo settembre 2019 – gennaio 2020 emerge un incontestabile equilibrio in tutte le principali testate nella rappresentazione delle diverse componenti politiche”.
Il Tg2 non ha seguito solo i comizi di Salvini
Nella memoria inviata ad Agcom la Rai ha sottolineato inoltre: “Il TG2 non ha dedicato alcuno spazio ai candidati alle elezioni regionali di nessuno degli schieramenti in lizza. Il TG2 ha ospitato, ben prima che iniziasse la campagna elettorale e soprattutto prima che fossero formalizzate le candidature, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nella puntata della rubrica ‘Post’ andata in onda il 16 ottobre 2019 e l’ex sottosegretaria Lucia Borgonzoni nella puntata della rubrica ‘Post’ andata in onda il 18 novembre 2019. Il tempo dedicato ad entrambi è stato equivalente e ciò avveniva quando nessuno dei due aveva formalizzato la candidatura. Il TG2 si è limitato a seguire — nel rispetto dei principi in materia di pluralismo — il dibattito politico nazionale di questi mesi di tutti i leader politici (Zingaretti, Di Maio, Berlusconi, Meloni, Renzi, Speranza) e non, come lamenta l’esponente, ‘appuntamenti elettorali’.
“La scelta dei singoli leader – continua la nota – di partecipare a manifestazioni pubbliche in un territorio anziché in un altro non poteva rappresentare una discriminante nell’obbligo del TG2 di garantire la giusta visibilità ad ogni singolo vertice di una rappresentanza politica nel rispetto del dovere di cronaca e di approfondimento informativo. Non solo: nei servizi in oggetto si è fatta estrema attenzione a che non si riportassero le frasi dei leader inerenti al contesto elettorale ma quelle che attenevano a questioni politiche nazionali (l’economia del Paese, la manovra, le vicende della Libia, la lotta alle mafie, etc.), evitando, per massima prudenza, la ripresa di manifesti e tabelloni elettorali. Come potrà essere facilmente verificato, rinviando anche a quanto emerge nel monitoraggio del periodo settembre 2019-gennaio 2020 […], la contestazione secondo cui il Tg2 abbia seguito solo la campagna elettorale del senatore Salvini è totalmente priva di fondamento”.
Mollicone: Anzaldi produce fake news
Il deputato di FdI e commissario di Vigilanza Rai, Federico Mollicone, ha commentato l’archiviazione dell’esposto di Anzaldi. “Anzaldi – afferma Mollicone – è il più prolifico produttore di fake news in Parlamento. Con l’archiviazione dell’esposto, si riconosce la congruità dell’attività del Tg2 che, grazie alla direzione di Sangiuliano, è diventato un punto di riferimento per l’intera azienda per i programmi di approfondimento. L’emergenza pluralismo, invece, avviene in altre reti, come avvenuto a “Carta bianca” di ieri sera, in cui il ministro Gualtieri, in campagna elettorale per le suplettive nel collegio di Roma centro, è stato intervistato senza contradditorio e senza alcun altro spazio per i restanti candidati. Una chiara violazione della delibera della par condicio, approvata grazie a FDI in Vigilanza Rai. Chiediamo che vengano ospitati Maurizio Leo e gli altri candidati, al fine di garantire il pluralismo dell’informazione e la libera scelta dei cittadini a formarsi un’opinione.”