La Meloni: «L’Europa mortifica i cristiani e spalanca le porte all’Islam». E cita Papa Wojtyla

15 Feb 2020 13:31 - di Michele Pezza
Meloni

Una Giorgia Meloni a tutto campo, quella intervistata dal quotidiano digitale In Terris. La leader di FdI mette in chiaro la sua visione sui temi “alti” della politica. A cominciare dall’Europa, tema caldo è divisivo come non mai. La Meloni rifiuta la versione caricaturale che la sinistra dà del sovranismo. E cita in proposito l’«oicofobia», neologismo coniato da Roger Scruton, il grande filosofo conservatore appena scomparso. «Sta ad indicare l’odio per la propria casa», spiega l’ex-ministra della Gioventù. Significa che «l’Europa non crede più in se stessa, nella sua identità e nei valori che l’hanno fatta grande nei secoli, e siamo noi i primi a negare ciò che siamo». Il risultato dell’oicofobia lo registriamo giorno dopo giorno.

La Meloni intervistata dal quotidiano digitale In Terris

«L’Europa –  prosegue la Meloni – è in balia di un laicismo distorto, che cancella i simboli della tradizione cristiana ma che spalanca al contempo le sue porte all’Islam più intransigente e a chi vorrebbe applicare la sharia anche a casa nostra». Un tema, quello delle radici cristiane, particolarmente caro a papa Wojtyla, di cui ricorrono in questi giorni i cento anni dalla nascita. La Meloni ne ricorda le vibranti parole pronunciate nel 1982 a Santiago de Compostela: «Grido con amore a te, antica Europa: ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti».

«FdI per un welfare misura di famiglia»

L’altro testimonial di vero europeismo citato dalla leader di FdI è Goethe. «L’Europa – diceva il grande scrittore tedesco – è nata in pellegrinaggio e il Cristianesimo è la sua lingua materna». Parole drammaticamente attuali. «Aveva ragione – chiosa la Meloni -: noi dobbiamo riprendere quel cammino e riappropriarci della nostra lingua, che è la lingua della sacralità della vita, della difesa della famiglia naturale, della laicità dello Stato». È proprio a questa visione alta che la leader di FdI collega la sua riforma del welfare. «Occorre rimettere al centro la famiglia e la natalità» pur sapendo, aggiunge, che occorre «lavorare sul tessuto culturale» per far capire ai più giovani che «mettere al mondo un bambino non è un freno alla tua carriera o alla tua vita, ma è un valore aggiunto».

 

 

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 17 Febbraio 2020

    Cosa pensavano quei ” Padri ” all’epoca creatori di una Europa unita ? Mi gioco la testa che non era certamente quello che siamo oggi.
    Volevano forse eguagliare gli USA ? Ma quelli sono un unico Stato, in Europa siamo piu’ di trenta, con trenta lingue diverse, con trenta (ad occchio ) religioni diverse, con trenta banche di stato diverse, con usi e costumi diversi e tante altre differenze. In America non hanno uno stato piu’ trainante di un’altro ma lavorano per un’unico scopo. Noi in Europa al contrario di loro abbiamo due Stati trainanti che dettano legge su tutto il contesto europeo ” Francia e Germania “. Abbiamo o stiamo criticando la UK che ne e’ uscita oppure la stiamo osannando per aver dimostrato che i bretoni hanno piu’ palle e coraggio del resto europeo ? Mahhh ! Il futuro lo dimostrera’ , quindi aspettiamo mentre continuiamo con la solita musica.

  • Claudio Rinaldi 16 Febbraio 2020

    Grande Giorgia, sempre più grande!

  • Sandy Caine 16 Febbraio 2020

    Le chiacchiere non servono a niente. Ma l’esercito, la Marina e l’ Aviazione da che parte stanno ?

  • Cristiani Riccardo 16 Febbraio 2020

    La dreammatica denatalità smaschera l’ipocrisia di chi la strumentalizza auspicando l’apertura ai flussi migratori quale alternativa utile all’italia e all’Europa. L’ideologia pro Soros e i progressisti smemorati del ’78, dimenticano di aver provocato e instaurato la cultura legalizzata dell’IVG preceduta dalla campagna del terrorismo demografi:co (siamo in troppi per godere le limitate risorse del pianeta). La crisi economica è certamente un ostraco alla procreazione che preoccupa le giovani coppie, ma non siamo ipocriti! Quella nefasta cultura non è esente da responsabilità e, anzi, ha colpevole attualità

  • Silvia Toresi 16 Febbraio 2020

    Molti giovani rinunciano ad avere un figlio anche per le difficoltà economiche in cui si trovano!!!!

  • federico 16 Febbraio 2020

    Papa Wojtyla era troppo impegnato a far la guerra all’URSS per accorgersi che l’Africa passava dal cristianesimo all’Islam, al grido di: “Tu fratello nero ed io fratello musulmano abbiamo un nemico in comune: il bianco colono e crociato”. Per non parlare del suo terzomondista, 68ino predecessore