Il punto sul contagio: 322 i casi. E ci sono altre quattro vittime. Stop alle gite scolastiche fino al 15 marzo

25 Feb 2020 18:46 - di Redazione

Il dato complessivo delle persone contagiate è 322 unità. Lo ha detto il capo della Protezione civile Borrelli nel punto stampa del pomeriggio. Purtroppo si registrano altre tre vittime in Lombardia e una in Veneto: un uomo di 84 anni, uno di 91 anni e una donna di 83 anni. A questi si aggiunge la morte di una 76enne a Treviso che era ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Treviso. In tutto le vittime sono 11. In Lombardia i casi sono 240, in Veneto 43, in Emilia Romagna 26, in Piemonte 3, nel Lazio sempre tre (uno die quali guarito). In Sicilia i casi sono ora tre: oltre alla donna positiva ci sono in isolamento altri due componenti della comitiva che dal Bergamasco si è recata a Palermo. In Toscana ci sono due casi, in Liguria ad Alassio una persona positiva proveniente sempre dall’area del Lodigiano. Confermato un caso a Bolzano.  Oltre 8600 i tamponi realizzati sulla popolazione.

L’ordinanza per le regioni non colpite

Il governo ha inoltre predisposto un’ordinanza che riguarda tutte le altre regioni non colpite dal virus. L’ordinanza prevede che tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone ‘focolaio’ italiane – quindi nei 10 comuni lombardi e a Vò Euganeo – devono comunicarlo alla Asl che dispone la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario” nella propria abitazione.

Tra le altre indicazioni, l’ordinanza prevede disinfettanti per le mani negli ufficidella pubblica amministrazione, la pulizia straordinaria dei mezzi pubblici, lo stop alle gite scolastiche fino ad almeno il 15 marzo, l’intensificazione del monitoraggio delle forze di polizie e, in caso di necessità, anche l’uso delle forze armate.

Superate le polemiche tra la Regione Lombardia e il premier Conte. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha sottolineato in conferenza stampa. Le affermazioni del presidente del Consiglio sulle procedure applicate dall’ospedale di Codogno sono state “un errore e il presidente Conte ha rettificato. L’ospedale non ha commesso nessun errore rispetto ai protocolli del Ministero e anzi ha fatto un passo in più. Conte se n’è reso conto e ha modificato la sua affermazione”.

Ancora, una donna residente a Barcellona e appena tornata dal Nord Italia è risultata positiva al coronavirus. E’ il quarto caso in Spagna, dopo quelli registrati nelle Canarie e a Maiorca. Un caso anche in Svizzera: un paziente che si è sentito male il 17 febbraio due giorni dopo essere tornato da Milano e che già è in via di miglioramento secondo quanto riferisce “Il Corriere del Ticino”.


 

Commenti

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  • maurizio pinna 26 Febbraio 2020

    La sinistra non cambia. Il mantra di questi giorni, amplificato dai radical e dal coro dei monelli (ex Cappella Sistina) è sempre uguale: frontiere aperte, centralizzare tutto e colpevolizzare chi fa. L’ antica Roma , 2000 anni fa, decentralizzava e loro vorrebbero tornare indietro, altrochè nuovo umanesimo, il buio del medioevo con i conti e i baroni, compresa l’ inquisizione che è già entrata in azione a Padova per rompere le scatole agli ospedali.

  • maurizio pinna 25 Febbraio 2020

    Da un lato le aride statistiche, un’ammucchiata di dati buttata lì, senza una spiegazione scientifica o una seppur minima logica, anzi una logica da pensiero unico ci sarebbe: muoiono solo gli anziani, che suona come quella di poco tempo fa , ideata, tanto per cambiare da un personaggio odioso di Lotta Continua: i vecchi non devono votare. Tutto ciò denota un perfetto allineamento del regime comunista italiano con l’ONU, il regno incontrastato del nulla cosmico. L’ OMS che è una sua emanazione, è un esempio di un’organizzazione che non serve a nulla. Loro, simili agli dei dell’antica Grecia , dall’ Olimpo si limitano a tuonare: c’è il virus, ce n’è di più, non siete idonei a contrastarlo, ci fate preoccupare. Penso che se non esistessero sarebbe lo stesso.