Il governissimo spacca Forza Italia, Carfagna spinge per il sì. Le preoccupazioni e il no di Berlusconi
Forza Italia si spacca sull’ipotesi di “governissimo” in piena emergenza coronavirus. Silvio Berlusconi dice no. È pronto ad offrire la massima collaborazione istituzionale per affrontare al meglio l’emergenza Covid-19. Ma è contrario al governo di unità nazionale a tempo, come ventilato da Matteo Salvini. Un percorso che ritiene impraticabile.
Forza Italia, Tajani contrario all’ammucchiata
Tra i big azzurri si fa sentire Antonio Tajani – che intercettato dall’Adnkronos in Transatlantico, a Montecitorio – pronuncia un secco no. «’L’ipotesi di governissimo è ormai superata», dice. «Basta vedere la risposta che M5S e Pd hanno dato a Renzi. Noi di Forza Italia siamo e restiamo all’opposizione di questo governo delle quattro sinistre. Conte prima va a casa e meglio è. Se cade il Conte bis, bisogna andare al voto».
Gasparri: «Mai con il Pd e i grillini»
Categorico il tweet di Maurizio Gasparri. «Governi di unità nazionale con Pd e grillini? Mai con Forza Italia. Voto subito e centrodestra unito. Il resto non esiste», scrive il senatore azzurro.
Carfagna: ora ci vuole unità nazionale
La pensa diversamente, invece, Mara Carfagna, che sottolinea la necessità di una fase di “unità nazionale”. Lo scopo è gestire la crisi economica causata dal Coronavirus. «E’ il momento di avere coraggio», replica. «E’ il momento di uscire dal teatrino delle reciproche prove di forza, come peraltro hanno fatto i nostri predecessori nei passaggi più difficili della Repubblica». La vicepresidente della Camera è la leader di “Voce Libera”, l’associazione che riunisce gli anti-sovranisti di Forza Italia.
Berlusconi: la strada di Forza Italia è tracciata
Secondo Tajani dietro lo scenario di un governissimo, proposto da Italia Viva «c’è ancora una volta la trattativa per la spartizione delle poltrone a sinistra». Ed è proprio l’atteggiamento della sinistra a far crescere le perplessità di Berlusconi. «Il nostro atteggiamento non può ovviamente essere confuso con il sostegno ad un esecutivo che si è dimostrato assolutamente inadeguato». Molto preoccupato delle ripercussioni negative sull’economia nazionale di una cattiva gestione del Covid-19 l’ex premier resterà ad Arcore. Metterà a punto delle proposte concrete di Forza Italia per aiutare le imprese, specialmente quelle piccole e medie, a riprendere fiato.