Governo, Salvini disponibile alle larghe intese: «Ma solo se c’è la data certa del voto»
«La Lega è disponibile a partecipare ad un nuovo governo se c’è la certezza di portare il Paese al voto». Le parole pronunciate da Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa al Senato hanno se non altro il pregio di spezzare, seppur per un istante, il dominio del coronavirus nell’informazione. Il leader del Carroccio sa che certe frasi rischiano di provocare botti più forti del tritolo e sceglie con cura le parole. «Noi – precisa – non siamo disponibili a inciuci o accordi strani. Se c’è da prendere per mano il Paese prima che affondi, per riportarlo a livello di galleggiamento, con la garanzia di una data certa per le elezioni, noi siamo a disposizione».
Così Salvini in conferenza stampa al Senato
Il dado è tratto. Non c’è dubbio che la sortita di Salvini sia destinata ad infiammare il dibattito politico. A destra come a sinistra. A preoccuparsene dovrà essere soprattutto Conte. Al momento, l’emergenza sanitaria lo mette al riparo da scherzi dell’ultim’ora. Ma il “finché c’è virus, c’è speranza” non è eterno. La vittima designata è lui. E non perché Salvini gliel’abbia giurata da quel dì d’agosto della crisi del governo giallo-verde, ma anche perché contro di lui sono andate sommandosi le paure elettorali di Renzi e le frustrazioni politiche di Di Maio. Realistico, perciò, ipotizzare che la maggioranza dichiarerà “irricevibile” la proposta e tenterà di serrare i ranghi.
Conte teme gli scenari politici del dopo-virus
Più facile a dirsi che a farsi, alla luce dei lacerati rapporti tra i vari partner. E soprattutto se, come tutto lascia presagire, Renzi chiederà di non lasciar cadere nel vuoto la disponibilità leghista. Il leader di Italia Viva ha bisogno di abbassare l’asticella, oggi al 5 per cento, della legge elettorale partorita dalla maggioranza, il cosiddetto Germanicum. Salvini potrebbe averglielo garantito in cambio della testa di Conte. A ben guadare, per il leghista i veri problemi potrebbero venire dai suoi alleati. Giorgia Meloni ha infatti più volte assicurato che non s’intrupperà in governi occasionali mentre Forza Italia teme di trovarsi con truppe ridotte all’osso, una volta aperto il recinto. Le prossime ore ci diranno se Salvini ha calcolato ogni cosa o se è tornato al Papeete fuori stagione.
Inutile in questo caso informazione fiamella il passato al 6% sempre Salvini Premier Lega il futuro al oltre il 40%
Speriamo……………ma sarà durissima, 400 nomine e il nuovo Presidente della Repubblica fanno troppo gola……………ovviamente del cittadino non importa a nessuno, salvo quando si tratta di spremerlo con nuove tasse e balzelli.
“per il leghista i veri problemi potrebbero venire dai suoi alleati. Giorgia Meloni ha infatti più volte assicurato che non s’intrupperà in governi occasionali ………….”
Falerni,
In base a quanto da lei scritto sta a significare che il Nostro non ha chiesto almeno il parere ai propri alleati. Quindi non è Giorgia Meloni a procuragli eventualmente i guai poiché i guai se li è andati a cercare. Parlo ovviamente come elettore di FdI soltanto. FI prenda le decisioni che riterrà opportune e la Lega altrettanto. Ad ognuno le proprie responsabilità.
O no? Certamente sì.