Finalmente: isolamento finito per Niccolò. Il 17enne può riabbracciare mamma e papà
Isolamento finito. Domani Niccolò lascia lo Spallanzani e torna a casa, finalmente guarito. Non c’è dubbio che quando ci lasceremo alle spalle la psicosi da coronavirus, sarà il nome di questo 17enne il primo a tornarci a mente, pur se a colpirlo e a costringerlo a restare nella Cina super-infettata sia stata una normale influenza e non il Covid-19. Ma è sua la storia poi diventata di tutti noi. Perché di questo ragazzo – quando il morbo sembrava una rogna esclusivamente made in China – abbiamo seguito praticamente tutto: la malattia, la delusione per il mancato ritorno con i suoi connazionali, il ricovero lontano migliaia di chilometri da mamma e papà, l’annuncio festoso e imprudente di Di Maio, il tiremmolla sotterraneo tra Roma e Pechino e, finalmente, il ritorno a bordo di un aereo militare tutto per lui.
Niccolò si era ammalato in Cina
Tratto in salvo come un soldato strappato ad un feroce e impalpabile nemico in una zona ad alto rischio. Un’avventura, questa di Niccolò, che ha tutti gli ingredienti del lieto fine: dalla paura iniziale al “vissero felici e contenti”: lui, i suoi e tutti noi che abbiamo trepidato. Il bello (o il brutto, dipende) è che, età a parte, di Niccolò non conosciamo nulla, neppure il volto. Abbiamo però capito che ha coraggio da vendere ed una non comune forza d’animo. Non si sta così tanto tempo in un Paese straniero stretto nella morsa di un morbo ignoto senza abbandonarsi allo sconforto più cupo.
Un piccolo eroe dei nostri giorni
Segno – è vero – che i cinesi hanno fatto di tutto per farlo sentire a casa. Ma anche segno che il ragazzo è forte. Niccolò ha resistito a tutto, sorretto soprattutto dalla voglia pazza di riabbracciare mamma e papà e di raccontare la sua (dis)avventura ai suoi compagni. Come un reduce di ritorno dal fronte. A buon titolo il suo esempio è destinato a restare impresso accanto a quelli di tanti medici e infermieri in lotta contro il virus. Già, è toccato a loro assurgere ad altrettanti, anonimi eroi capaci di riscattare i nostri errori e le nostre inefficienze. È una costante della nostra storia. In fondo, è questo il vero miracolo italiano.