Delmastro denuncia: “E ora mettiamo in mano straniera anche il nostro patrimonio culturale”?” (video)
Andrea Delmastro li pizzica ancora: il governo offre agli stranieri la possibilità di mettere le mani sul nostro patrimonio culturale. Magari deciderà l’utilizzazione dei nostri beni qualche paese islamico. E per questo il parlamentare ha posto domande chiare al ministro Franceschini in commissione esteri, come dal video che pubblichiamo qui sotto.
L’eredità culturale di un popolo – ha affermato come principio cardine il deputato di Fratelli d’Italia – rappresenta uno dei tratti distintivi della sua identità. E ovviamente l’Europa non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di mettere becco anche su questo.
Alla Camera le domande di Delmastro a Franceschini
Alla Camera dei Deputati è in discussione la ratifica della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società”, adottata a Faro il 27 ottobre 2005 ed entrata in vigore nell’ottobre 2011. La Convenzione, dopo serie di principi e dichiarazioni impossibili da non condividere, introduce alcune limitazioni nella fruizione e gestione del patrimonio culturale.
“Non riesco a capire quali limitazioni debbano essere necessarie in una società democratica nella fruizione del patrimonio artistico– afferma Delmastro delle Vedove – Al di là di una serie di posizioni di principio, la grande innovazione dell’Accordo di Faro è questa. Occorre mediare sul nostro patrimonio culturale e introduciamo una procedura di conciliazione per gestire equamente situazioni dove valori contraddittori siano stabiliti sullo stesso patrimonio culturale da comunità diverse. Io non credo che il nostro patrimonio culturale sia soggetto a conteziosi.
Copriremo ancora i nostri monumenti?
Non possiamo sottoscrivere una convenzione che parla di mediazione sul nostro patrimonio culturale, di procedimentalizzazione delle negoziazioni con le minoranze sul nostro patrimonio culturale e termina con il grande fratello orwelliano che vigila e monitora su quelle opere che sembrerebbero offendere l’altrui sensibilità. Se viene il Presidente dell’Iran ai Musei Capitolini e copriamo i nudi, non è accondiscendenza: è sottomissione.”
La convenzione andrà discussa sia in Commissione che in Aula e c’è da giurare che ci sarà battaglia da parte di Fratelli d’Italia. Pensare di poter mettere in discussione persino i nostri monumenti è inaccettabile. Piuttosto parliamo della loro fruizione da parte dei giovani italiani.
In Commissione Esteri. Convenzione di Faro sul patrimonio culturale? Anche no!La convenzione prevede che il nostro patrimonio culturale possa essere “soggetto a limitazione che sono necessarie in una società democratica” e “procedimenti di conciliazione per gestire i valori contraddittori del nostro patrimonio rispetto ai valori attribuiti da comunità diverse” Cioè? Il mio patrimonio culturale non è oggetto di mediazione culturale con altrui culture. Per Fratelli d'Italia se non ti piace, chiudi gli occhi…altro che “procedure di conciliazione”#PatrimonioCulturale #IdentitàCulturale
Pubblicato da Andrea Delmastro su Mercoledì 5 febbraio 2020