Coronavirus, la Lega: «La Grecia blocca l’export del nostro Grana Padano? È inaccettabile»

29 Feb 2020 14:02 - di Redazione
coronavirus

«Se la notizia che la Grecia, a causa della diffusione del coronavirus, intende bloccare l’esportazione di Grana Padano dall’Italia fosse vera, sarebbe gravissimo». La denuncia arriva dalla Lega, per bocca dell’ex ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio. «Uccide l‘immagine del nostro Paese nel mondo. Purtroppo l’allarmismo legato all’epidemia ha messo sotto attacco l’industria agroalimentare made in Italy. Che subisce scelte non supportate da tesi scientifiche». Così in una nota Centinaio, insieme a Lucia Borgonzoni, Gianpaolo Vallardi, Giorgio Maria Bergesio e Rosellina Sbrana.

Coronavirus, la Lega: inaccettabile blocco export Grana Padano

«La stessa Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, a inizio febbraio, ha ricordato e informato che la trasmissione del virus avviene solo da uomo a uomo. E non da merce a uomo. Il Grana Padano è il prodotto più esportato al mondo. Con oltre due milioni di forme vendute ogni anno sui mercati esteri. Per questo motivo», dice l’esponente leghista,«abbiamo presentato un’interrogazione urgente al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova. Al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Per chiedere quali iniziative, anche a livello diplomatico, intendano adottare per scongiurare questo scenario. Drammatico per migliaia di aziende agricole, e che più avanti potrebbe coinvolgere anche altri Paesi. Come la Germania, la Spagna e il Giappone».

Nel 2018 la produzione di Grana Padano DopP ha raggiunto 4.932.996 forme. Pari a oltre 190.558 tonnellate di formaggio, in linea con la produzione del 2017, ma destinata in modo ancora maggiore ai mercati esteri, secondo un trend iniziato nel 1998. Lo  rileva il presidente del Consorzio. «Nel 2018 per il Grana Padano le esportazioni hanno superato la soglia di 1.900.000 forme, in rialzo di oltre 5 punti rispetto al 2017. Il mercato più importante si è confermato la Germania con oltre 490mila forme esportate, seguito dalla Francia con più di 220mila. L’incremento percentuale è stato addirittura a due cifre in Svezia, Canada e Spagna».

 

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