Coronavirus in Africa, le rassicurazioni non bastano. Lollobrigida: “Subito il blocco navale”
All’indomani della conferma del primo caso di coronavirus in Africa, le autorità sanitarie italiane mandano messaggi rassicuranti. “Ci aspettavamo che arrivasse un caso di Covid-19 in Africa settentrionale”, ha detto il direttore malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, a proposito della presenza in Egitto di “un paziente straniero” contagiato, del quale si conoscono ulteriori dettagli. “La buona notizia – ha aggiunto – è che sebbene non presentasse sintomi rilevanti, i medici lo abbiano immediatamente identificato e isolato”.
Le autorità sanitarie rassicurano
“Ciò sembrerebbe dimostrare che i sistemi di sorveglianza e controllo messi in atto con supporto dell’Oms da alcuni Paesi africani risultano attivi”, ha proseguito Rezza. Anche per il virologo Matteo Bassetti il caso africano “non deve stupirci e la comunità scientifica se lo aspettava”. “Nessun allarmismo, però: vanno evitate speculazione politiche. Fuori dalla provincia di Hubei i decessi sono limitatissimi. E anche i contagi non devono destare preoccupazione”, ha aggiunto il direttore della Clinica delle malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Ma sull’Africa lo stesso Speranza aveva lanciato l’allarme
Appena due giorni fa, però, era stato lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, a usare parole di allarme sull’eventuale contagio in Africa. A margine del vertice dei ministri della Salute europei, a Bruxelles, Speranza aveva spiegato di sentire una “doppia responsabilità”, per l’Italia e per l’Europa, “ma anche per il continente africano che è a noi molto vicino geograficamente“. “I servizi sanitari nazionali dei Paesi africani sono molto più fragili di quelli europei e – aveva avvertito Speranza – una potenziale diffusione del virus in quel pezzo di mondo potrebbe avere effetti molto gravi“.
FdI: “Attivare il prima possibile il blocco navale”
Dunque, nonostante le rassicurazioni, ci sono tutti gli elementi per ritenere, come sottolineato dal capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, che “il caso di contagio da coronavirus in Egitto, il primo dichiarato in Africa, sia estremamente allarmante per l’Italia”. “Chiediamo al governo – ha proseguito – di attivare il prima possibile un blocco navale per evitare l’ingresso via mare di persone potenzialmente infette e contagiose”. “Era fondamentale attuarlo prima, per bloccare l’immigrazione clandestina, diventa indispensabile farlo adesso, per scongiurare il rischio di contagi”, ha concluso l’esponente di FdI.
Sono d’accordo; blocco navale subito.
Potrebbe essere la volta buona. Certo la Merkel, Macron e soci, stavolta non possono pensare di bloccare l’immigrato coronavirus entro i confini di questo flagellato Paese, abbandonando l’Italia al proprio gramo destino. Se il virus arriva in Italia, lo stesso giorno valicherà anche i confini per giungere a Bonn ed a Parigi. E lo stesso Orban dovrebbe dare impulso alle sbandierate politiche sovraniste, finora fagocitate dal vergognoso sodalizio popolare.