Cancro, l’Aiom: «In Italia più guarigioni rispetto alla media Ue. Ma differenze tra Nord e Sud»
In dieci anni in Italia i pazienti vivi dopo la diagnosi di cancro sono aumentati del 53 per cento. Erano due milioni e 250 mila nel 2010, sono tre milioni e 460 mila oggi. Passi in avanti realizzati nell’assistenza oncologica e che collocano l’Italia ai vertici in Europa e nel mondo. Ma si può ancora migliorare, riducendo le differenze territoriali ancora elevate. Lo riferisce l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) alla vigilia della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra domani 4 febbraio. Sono infatti, secondo l’Aiom, «ancora troppe le differenze sul nostro territorio». Differenze che vanno dall’adesione e copertura degli screening, ancora troppo basse al Sud, alla realizzazione delle reti oncologiche regionali a macchia di leopardo. In più, solo alcune regioni dipongono più virtuose di terapie efficaci e di test in grado di analizzare il profilo molecolare del tumore.