Antisemitismo, il portavoce degli ebrei milanesi: «In Italia c’è un allarme eccessivo»
Si può essere israeliti e invitare alla cautela chi con troppa leggerezza lancia allarmi sul ritorno dell’antisemitismo? Sembrerebbe proprio di sì, a leggere la lettera inviata a Dagospia da Davide Riccardo Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo di Milano. Una testimonianza che ha non ha ricevuto l’attenzione che meritava. A ulteriore riprova che c’è chi intende sfruttare il tema dell’antisemitismo per farne una rendita di posizione politica. O anche solo editoriale. «Capisco il desiderio di fare notizia – scrive infatti Romano -, ma il fascismo non è alle porte. Le leggi razziali neppure». Un bel secchio d’acqua gelata sulla testa di quanti, esponenti politici, della cultura e giornalisti fanno a gara nel presentare l’Italia come una nazione sull’orlo di chissà quali catastrofi.
Davide Riccardo Romano scrive a Dagospia
Una rappresentazioni che, almeno per gli ebrei milanesi, non corrisponde alla realtà. E che fortunatamente è ben distante dall’aria che si respira altrove. «Contrariamente a Francia e Germania – scrive ancora il portavoce della sinagoga Beth Shlomo -, in Italia gli ebrei non vengono picchiati o uccisi». Inoltre – udite udite! – «non ci sono politici rilevanti che negano la Shoah o fanno dell’antisemitismo la loro politica». Più chiaro di così. Se per qualcuno non lo fosse, Romano chiarisce ulteriormente il proprio pensiero: «Come italiano ne sono orgoglioso e ho il dovere di dirlo, anche se va contro quelli che troppi media vogliono sentirsi dire».
«Sull’antisemitismo rischio emulazione»
Romano non si nasconde dietro un dito. Ed è il primo a riconoscere che anche in Italia «esiste dell’intolleranza antiebraica». Ma, aggiunge, «quell’immagine di antisemitismo che traspare dai nostri media non corrisponde al paese reale». A molti, leggi Lilly Gruber, staranno fischiando le orecchie. La stoccata finale è da incorniciare: «Abbraccio con affetto chi mette in prima pagina le scritte antisemite, ma consideriamo che c’è anche il rischio dell’effetto emulazione». Quindi, il suggerimento: «Proviamo a vedere che succede se abbassiamo i toni, almeno per qualche settimana». Già, proviamo.
Mi viene da ridere, proprio in Italia dove il popolo se ne frega altamente se sei ebreo o cristiano oppure ortodosso….. credo che questo antisemitismo altro non e’ che la solita arma della sinistra che cerca di destabilizzare l’attuale situazione per paura di un possibile risultato elettorale che li cacci definitivamente a calci nel sedere da quel parlamento che puzza di vecchiume e di naftalina stantia. Onore alla BETH che ha capito e lasciate a quei poveri ignoranti che si cucinino ben bene nel loro odio.
L’Italia ha bisogno di altro che questi ridicoli battibecchi tra fazioni religiose o meno.