Strage di Acca Larentia, Meloni: «Ricordiamo quei tre patrioti che sognavano un’Italia forte e libera»
«Quarantadue anni fa, la strage di Acca Larentia. È una ferita ancora aperta nella storia della nostra Nazione: tre ragazzi, giovanissimi, vengono uccisi dall’odio in un tempo in cui fare politica a destra significava mettere in gioco la propria vita. Fratelli d’Italia ricorda quei tre giovani patrioti che sognavano un’Italia forte e libera. Non tornino mai più quegli anni maledetti, verità e giustizia per Franco, Francesco e Stefano». Giorgia Meloni ricorda con un post su Facebook la strage di Acca Larentia, avvenuto il 7 gennaio del 1978 in cui furono uccisi i giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Ricordare quei giovani è un dovere di tutti. E sono molti i commenti che ricordano un tragico momento.
Acca Larentia: i commenti al post della Meloni
Scrive Giacomo: «Me ne ricordo sempre. Eravamo ragazzi della stessa età, Fronte della Gioventù Salerno. Abbiamo creduto, rischiato, sognato gli stessi Ideali. Ancora oggi, senza un passo indietro». E un altro aggiunge: «Giorgia, hai fatto bene a ricordare. Molti di quei terroristi dell’epoca sono diventati giornalisti importanti o hanno ricoperto ruoli apicali. Onore a quei tre ragazzini vittime di una violenza inaudita. Non sono morti in uno scontro ma è stata un’esecuzione. Qualunque persona civile, al di là delle proprie opinioni politiche, non può che indignarsi». E un altro aggiunge: «Se vuoi un futuro migliore bisogna sempre guardare al passato, solo chi ha commesso simili misfatti vuole dimenticare il passato ma le persone per bene è giusto che sappiano degli errori e dei crimini del passato che servono per il ricordo delle vittime innocenti e perché simili atrocità non vengano più fatte». E un altro ancora: «Ci accusano di essere nostalgici, di guardare solo al passato. Poi passi davanti a una sede Anpi e ci vedi giovani virgulti. Le sardine che cantano Bella ciao… Hanno rinnegato per anni le foibe, gli eccidi. Oggi vorrebbero vedere Meloni e Salvini appesi per i piedi… L’ipocrisia sinistroide non ha confini».