Sanremo, assolti dieci furbetti del cartellino. Anche il vigile che timbrava in mutande
Sanremo, assolti i primi dieci furbetti del cartellino. Avevano scelto il rito abbreviato. Il gup Paolo Luppi ha stabilito che il fatto non sussiste in merito al processo per l’assenteismo nel comune di Sanremo che il 22 ottobre 2015 aveva portato a 43 misure cautelari, 35 arresti domiciliari e 8 obblighi di firma.
Tra gli assolti anche Alberto Muraglia, ex vigile del mercato annonario, filmato mentre timbrava il cartellino in slip. Assolti anche Roberta Peluffo, funzionario amministrativo del servizio appalti, Luigi Angeloni istruttore tecnico, Maurizio Di Fazio archivista, Sergio Morabito impiegato dell’anagrafe, Loretta Marchi responsabile del museo civico, Patrizia Lanzoni coordinatrice degli asili nido, Rosella Fazio ai servizi sociali, Paolo Righetto operaio e Luisa Mele componente di staff dell’allora sindaco.
Sanremo, sedici i rinvii a giudizio
Sedici imputati avevano scelto la strada del patteggiamento, con pene tra 8 mesi e 1 anno e 7 mesi. Altri 16 imputati attendono oggi di essere prosciolti o rinviati a giudizio, avendo optato per il rito ordinario. Gli altri sedici che hanno scelto il rito ordinario sono stati tutti rinviati a giudizio.
Proprio Muraglia, il vigile che in un video timbrava il badge in mutande, era diventato il simbolo dell’inchiesta. Ha sempre sostenuto di essere vittima di un errore giudiziario. L’uomo è stato licenziato e ora fa l’artigiano. L’accusa a suo carico era di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico.
All’inchiesta chiamata Stakanov sui furbetti del cartellino seguì l’indagine della commissione disciplinare del Comune che si concluse con 32 licenziamenti, 98 sospensioni (da alcune settimane a sei mesi), 21 sanzioni, 19 rimproveri e 28 archiviazioni.