“Roma non è uno. Roma è tutti”. L’appello di Storace al centrodestra per la Capitale del dopoRaggi

28 Gen 2020 10:55 - di Redazione

E’ bene evitare errori a Roma, il dopoRaggi va costruito con cautela e senza troppe urla. E’ la “raccomandazione” del nostro direttore, Francesco Storace, al centrodestra in vista della selezione della candidatura che sarà messa in campo per la conquista del Canpidoglio. Lo scrive sulla pagina Fb 7colli, che informa quotidianamente sui fatti di Roma e dintorni.

“Niente arrembaggi, il fallimento è sotto gli occhi di tutti”

L’invito è a comprendere la particolarità di una città sempre meno governata: “Per favore, niente arrembaggio. Al massimo tra un anno – anche se il tempo non sembra passare mai – Virginia Raggi (in foto con Marcello De Vito) lascerà finalmente il Campidoglio. Non sarà un sindaco di cui avvertiremo la mancanza. Tra rifiuti che ci sommergono; illuminazione assente; sicurezza svanita; trasporti fatiscenti, smog e tanto altro ancora, Roma ne ha passate di tutti i colori e non basta starnazzare su “quelli di prima” per governare la Capitale d’Italia. Il fallimento è sotto gli occhi di tutte le persone in buona fede”.

“Sostituire la Raggi con una figura all’altezza del ruolo”

Avverte Storace: “Occorre quindi sostituire la Raggi con una figura all’altezza del ruolo, che è enorme e affascinante insieme. Ma non ci piace l’aria da duello rusticano che si avverte in alcuni settori politici. Se lo fanno a sinistra, pazienza. L’idea che tentino una alleanza disperata tra Pd e i residui del Movimento Cinquestelle non spaventa: ognuno fa la sua partita. Ma nel Centrodestra c’è il dovere di evitare passi falsi. Roma non è l’Emilia e la partita va condotta con sobrietà. Nessun arrembaggio ma proposte serie per la città. Ancora ieri un proclama su Matteo “che tornerà a Roma”. Bene, benissimo, ma lo faccia – Salvini – d’intesa con i suoi alleati, a partire da Giorgia Meloni e Fdi, e Forza Italia”.

“La Capitale – conclude l’articolo  – ha bisogno di armonia dopo anni di urla, strilli, dispetti. Non se ne può più. I romani vanno accompagnati alle urne con rispetto, perché non si può di nuovo vivere nell’angoscia di “chissà che si inventerà oggi il sindaco”. Ci sono risorse importanti in tutto il Centrodestra. A ognuno si affidi un compito, tutti insieme diano fiato a un coro senza note stonate. Roma non è uno, Roma è tutti.

Commenti

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  • Cecconi 28 Gennaio 2020

    Gentile Redazione,

    ieri sera ho seguito la trasmissione su RETE 4 dove sono stati ospiti Salvini e la nostra Giorgia Meloni. Pertanto ho ricavato indicazioni molto fresche su ciò che è l’essenza di colui che ho soprannominato “l’allievo aspirante pastorello” a cui ho suggerito di dotarsi di un gregge dal momento che continua a voler comandare all’interno della coalizione, pur in presenza dei suoi fallimenti dovuti a scelte scellerate ben evidenti.

    Quanto sopra per evidenziare tutto il mio pessimismo nei confronti di costui che non capisce proprio la differenza tra l’Io e il Noi in una coalizione. Quindi plaudo a quanto ha consigliato Storace ma dobbiamo e dovremo essere ben pronti a stopparlo alla prima sciocchezza che sicuramente sciorinerà a brevissimo.

    Ho sentito Giorgia che ha affermato che lei è in grado di fare “la matta”. Ecco Roma merita proprio questo per fermare l’allievo aspirante pastorello. Non è normale.