Riace, il sindaco Trifoli archivia l’era Lucano: «Salvini è il benvenuto. E io voterò Lega»
Non è mica Mimmo Lucano. È Antonio Trifoli. È quello che ha archiviato l’era “buonista“. O, come spiega lui stesso “la bolla mediatica” costruita ad arte. Il nuovo sindaco di Riace ha idee chiare e non convenzionali: “Non sono iscritto al partito di Salvini, ma alle elezioni regionali voterò per la Lega“. Trifoli manifesta senza patemi il suo pensiero. Il piccolo centro della locride, per anni considerato “simbolo dell’accoglienza” con l’ex primo cittadino Lucano, si prepara all’evento. L’arrivo del leader della Lega venerdì 17 gennaio per la campagna elettorale. “Avevamo invitato più volte Salvini, che ha sempre dichiarato che sarebbe venuto qui a Riace non appena si fosse insediato un nuovo sindaco. Lo accoglieremo nel migliore dei modi – spiega Trifoli – eletto con una lista civica di centrodestra. Vediamo in lui una persona che può fare tanto non solo per Riace ma per tutto il territorio della locride. Una terra che ne ha veramente bisogno, perché siamo gli ultimi fra gli ultimi. Speriamo che il suo impegno poi si tradurrà in risultati per tutto il territorio”.
“Salvini è il benvenuto a Riace”
“Sono sempre stato molto critico su come Lucano ha gestito la questione immigrazione, e non tanto per l’idea, che poteva anche essere ottima per il nostro territorio. Ma quella gestione poi ha creato grosse problematiche, fino al rinvio a giudizio dell’ex sindaco”. Trifoli, non ha dubbi: “Quella di Lucano – aggiunge il primo cittadino-, a parte i primi anni che presentano note positive, è stata una bolla mediatica costruita ad arte per far dire che a Riace c’era un “modello”. Peccato che quel “modello” non esisteva, altrimenti il Comune di Riace non sarebbe finito in un dissesto economico pari a 4 milioni di euro e con le tasse al massimo”. La vecchia amministrazione, conclude il sindaco, “ha puntato tutto solo ed esclusivamente sull’accoglienza, tralasciando le problematiche del resto del territorio, completamente abbandonato”. E così è stata “archiviata” dalla gente di Riace.