Raggi alla canna del gas: la Capitale è allo sbando e lei s’inventa l’ufficio per educare i romani
Si chiama “Ufficio per le politiche comportamentali” e dovrebbe servire a costruire un nuovo rapporto tra amministrazione e cittadini. È l’ultima trovata di Virginia Raggi, che evidentemente non rinuncia al ruolo di maestrina dei romani. Solo che, a quanto pare, ha deciso di cambiare metodo. Dai blitz ai cassonetti, con annessa “crocifissione in sala mensa”, ai “nudge”, le “spinte gentili”, espressione che lei stessa ha usato in conferenza stampa.
Per chi è l’ufficio “buone maniere”?
Cosa debba fare esattamente questo ufficio non è chiaro. Il sindaco ha parlato dei risultati ottenuti con le lettere personalizzate per sanare contenziosi con l’amministrazione, della lotteria dei biglietti dell’autobus per contrastare i portoghesi e di coinvolgimento dei cittadini nei processi partecipativi, sostenendo che sono stati raggiunti risultati incoraggianti. Lo prendiamo per buono. Ma certo qualche interrogativo resta. Primo fra tutti: questo ufficio, già ribattezzato delle “buone maniere”, educherà solo i cittadini o anche l’amministrazione?
L’espertone che doveva insegnare la differenziata ai romani
Alla guida della struttura, annunciata con una certa enfasi, il sindaco ha messo quel Federico Raimondi Slepoi che entrò a far parte della sua squadra giusto un anno fa. Slepoi, classe ’92 e uno stipendio da 55mila euro l’anno, sarebbe una sorta di enfant prodige delle scienze comportamentali applicate alla pubblica amministrazione. E magari lo è pure.