«Quarantena per proteggerci dal virus cinese»: per il prof Burioni è l’unica difesa possibile
Quarantena dice il prof. Roberto Burioni. Quarantena come unica soluzione per provare a non far arrivare il coronavirus cinese in Italia. Prima che la sua presenza e la psicosi inevitabile faccia sfraceli. L’allarme del prof Burioni, noto virologo, è chiaro: “In questo momento per il coronavirus cinese non abbiamo un vaccino. Non abbiamo una terapia ma abbiamo una cosa che non è da poco: possiamo fare la diagnosi della malattia. Con l’Hiv, ad esempio, per tanti anni non abbiamo avuto questa possibilità. In ogni caso, non dobbiamo far arrivare in Italia il virus, che si diffonde in maniera molto efficiente e sembra causare una malattia di una cerca gravità. L’unica cosa oggi che può difenderci veramente è la quarantena, non c’è altro modo”. Facile a dirsi. Meno a farsi. Perchè il coronavirus puà arrivare da ogni dove. Cielo, terra e mare. Magari tramite chi cerca di mettere piede in Europa. Tanto per dire, il primo caso sospetto in Africa è di poche ore fa. Le autorità della Costa d’Avorio stanno effettuando controlli per un sospetto contagio che, ove confermato, sarebbe il primo nel continente nero. Quarantena come strumento di prevenzione, perciò. Ospite della trasmissione radiofonica ‘Melog-il piacere del dubbio’ su Radio24, il virologo è stato chiaro: “Perché l’epidemia venga controllata in Cina, le autorità dovrebbero bloccare il 70% delle trasmissioni che potrebbero avvenire – ricorda Burioni – solo così si può spegnere l’epidemia”. Che ha poi concluso: “Se mi avessero detto qualche mese fa se questa situazione era prevedibile, avrei detto di no e che poteva accadere solo in un film”.