Prescrizione, Renzi avverte il governo: «Pronti a votare il testo Costa anche in aula»
Maggioranza senza pace. Anche sul tema prescrizione contenuto nel testo Bonafede. Matteo Renzi non ci sta a derubricare a episodio minore il voto favorevole dei suoi in commissione Giustizia all’emendamento soppressivo del forzista Costa e rincara la dose. Il leader di Italia Viva non ci gira troppo intorno e avverte: «Noi tra una legge del governo Renzi e uno del governo Salvini stiamo dalla parte della nostra storia». E da Radio1 risponde «assolutamente sì» alla domanda se Iv è pronta a replicare il voto in aula. Il vero obiettivo della sortita dell’ex-premier non è Bonafede ma il Pd. La legge cui si è riferito porta infatti il nome dell’ex-ministro Orlando. Il suo è solo un modo per inchiodare il suo vecchio partito alle sue nuove contraddizioni. E, di conseguenza, presentarsi come l’unico della maggioranza indisponibile a sacrificare in nome della poltrona le esigenze di riforme compatibili con uno Stato di diritto.
I penalisti: «La nuova prescrizione è un cavallo di Troia»
Tanto più che sa benissimo che sul tema della prescrizione vi sono orecchie ben drizzate. Gli avvocati penalisti, ad esempio, che contro il testo Bonafede hanno già più volte scioperato. «La prescrizione è un cavallo di Troia», è l’analisi di Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle camere penali. Una volta approvato, a suo giudiziali governo «interverrà limitando le impugnazioni, riducendo il diritto di appello». Insomma,«la partita va oltre la prescrizione, siamo alla resa dei conti. Qui ci stiamo giocando davvero l’assetto costituzionale del processo penale».
L’accusa di Nordio: «Governo disonorevole»
Ancora più duro il magistrato Carlo Nordio, secondo il quale la modifica delle norme sulla prescrizione segna «l’inizio della fine della civiltà giuridica». Il testo Bonafede, ha continuato, «è innegabilmente incostituzionale perché infrange il principio della ragionevole durata del processo». Il suo intervento, nel corso di un seminario organizzato da Forza Italia, è un motivato attacco alle forze di maggioranza. Ha infatti definito «una balla colossale» la promessa dell’esecutivo di legare la nuova legge sulla prescrizione alla velocizzazione del processo. «Il governo – ha concluso il magistrato – si è comportato in modo disonorevole perché aveva promesso, mentendo, che avrebbe fatto entrare in vigore, simultaneamente, le modifiche alla prescrizione e il nuovo processo penale».