Prescrizione, il governo trema. I renziani e i garantisti del Pd: «Diremo sì alla legge Costa»

28 Gen 2020 14:55 - di Leo Malaspina

Il ministro Alfonso Bonafede, nella sua relazione sulla giustizia, evita di dire quando la sua riforma della prescrizione andrà in vigore. Ma l’escamotage potrebbe non bastare. I renziani e parte del Pd sono pronti a votare con l’opposizione il dl Costa che di fatto cancellerebbe la riforma dei grillini. La prima a uscire allo scoperto è stata Vincenza Bruno Bossio, deputata Dem. Che annuncia:  «Sono del Pd ma voterò a favore della proposta Costa».

La Bossio, intervenendo alla manifestazione dei penalisti italiani, in piazza Montecitorio, contro la riforma del guardasigilli Alfonso Bonafede, ha parlato chiaro.  Nelle stesse ore in cui, nella Camera dei deputati, iniziava la discussione della proposta di legge presentata dal responsabile giustizia di Forza Italia. «La mia è una battaglia da cittadina ed anche all’interno del Pd che deve ritornare ale battaglie riformiste contro le subalternità. Io sono una per adesso all’interno del Partito democratico ma temo che in aula ce ne sono tanti altri. Vi dico: datemi una leva e vi solleveremo il mondo».

E i renziani? Sono pronti a unirsi ai “garantisti” del Pd e votare con l’opposizioine. Come ha lasciato intendere Matteo Renzi in una intervista a Radio Capital. «Non inseguire il giustizialismo sulla prescrizione o la follia di chiedere una revoca impossibile per Autostrade. Anziché l’obbrobrio voluto da Bonafede e Salvini vogliamo il ritorno alla proposta Orlando, come propone l’ex ministro Costa. Spero che la voti anche il Pd».

Prescrizione, anche la Boschi in campo

«È una battaglia di civiltà. Lo dico da parlamentare, avvocato, cittadina. Noi su questa battaglia non facciamo un passo indietro». Lo ha detto Maria Elena Boschi (Iv) intervenendo alla maratona dell’Unione delle camere penali in piazza di Monte Citorio a Roma (nella foto con Guerini). «Vi chiediamo di andare avanti con questa mobilitazione per tenere alta l’attenzione pubblica – ha affermato rivolgendosi alle Camere penali – . Noi da dentro la maggioranza stiamo portando avanti una battaglia sui diritti, puntando alle nostre idee perché ci sono temi su cui non si può scendere a compromessi». «Abbiamo votato la riforma Orlando nella scorsa legislatura. La proposta di Enrico Costa chiede di tornare li e noi coerentemente chiediamo almeno di tornare alla disciplina precedente».

Bonafede fa il vago…

Non ha affrontato il tema della prescrizione, uno dei nodi in materia di riforme, quello sul quale manca ancora un accordo nella maggioranza, la relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al Parlamento. L’unico accenno, parlando della legge “Spazzacorrotti”, è stato quello sull’entrata in vigore delle nuove norme, il 1 gennaio scorso. La legge spazzacorrotti, ha detto Bonafede, “è intervenuta, in materia di lotta alla corruzione”. «Inserendo l’agente sotto copertura tra gli strumenti investigativi, il c.d. daspo ai corrotti, le norme in materia di trasparenza dei finanziamenti ai partiti, l’irrigidimento del regime detentivo dopo la condanna definitiva nonché un nuovo regime di prescrizione entrato in vigore il 1 gennaio 2020». E l’ottimismo di Bonafede sul voto, previsto nel pomeriggio, non sembra promettere niente di buono. «Sulla riforma del processo penale, e sulla prescrizione, ci sono divergenze nella maggioranza ma su quelle divergenze ci stiamo confrontando, e il confronto è leale e serrato». Ma con tutta probabilità la maggioranza getterà la palla in tribuna, riportando la legge Costa in Commissione, per evitare di andare sotto.

Costa confida nella spaccatura della maggioranza

«Siamo convinti che in aula la maggioranza si possa dividere; che se saranno accordati i voti segreti, la maggioranza si potrebbe esprimere a favore delle nostre proposte normative. Ma penso che loro faranno la scelta di gettare la palla in tribuna. Chiediamo pertanto che l’aula del parlamento sovrano possa esprimersi». Lo ha detto Enrico Costa, intervento a piazza MonteCitorio: «Se anche la mia legge venisse portata in commissione, questo provvedimento tra una settimana o due ritornerà in aula e non potranno giocare a Ping pong per sempre».

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