Nuovo audio dell’Isis: “Colpiremo Israele e gli ebrei ovunque”
Lo Stato Islamico (Isis) ha esortato i suoi miliziani e i musulmani in generale ad attaccare gli ebrei e ad adoperarsi per far fallire il piano di pace per il Medioriente elaborato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’appello è stato rivolto dal nuovo capo dell’Isis, Abu Hamzah al-Quraishi, in un messaggio audio diffuso online. Il riferimento è al cosiddetto ”accordo del secolo” che Trump illustrerà nelle prossime ore al premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Sarai in prima linea nel far fallire i loro schemi e nel far fallire il loro affare del secolo”, ha aggiunto al-Qurayshi. “Oggi abbiamo iniziato una nuova fase della nostra lotta con te. I nostri occhi sono su Gerusalemme”.
Appello ai musulmani nel mondo
Nel nastro chiede ai seguaci dell’Isis, specialmente nel Sinai e in Siria, di conquistare insediamenti Israeliani e trasformandoli in un campo sperimentale per le loro armi e missili, compresi quelli chimici. Al-Qureishi chiede inoltre che “i musulmani in Palestina e in tutti i Paesi” siano all’avanguardia nella lotta contro gli ebrei. Secondo lui, devono minare gli schemi degli ebrei come l’accordo del secolo. Il portavoce ha anche affermato che sotto il nuovo leader dell’organizzazione si sta aprendo una nuova fase che è la lotta contro gli ebrei e il ritorno di tutto ciò che hanno rubato ai musulmani. In una cassetta audio che ha pubblicato, ha esortato i musulmani a unirsi ai membri dell’organizzazione che stanno cercando di rimuovere i confini e le dighe che li attraversano e combattono gli ebrei”.
Chi è il nuovo capo dell’Isis
L’erede di Abu Bakr al Baghdadi, ucciso in un raid Usa il 27 ottobre scorso, conta diversi alias tra cui Haj Abdullah, e Abdullah Qardash. Padrino dell’ideologia estremista perseguita dall’organizzazione terrorista, l’uomo ha una storia nera di abusi e torture, contro anche donne e bambini, in particolare contro la comunità yazidi massacrata durante il breve califfato nel nord dell’Iraq.
Il capo dell’Isis è un “ricercatore teologico” ed è stato tra i leader non arabi dell’Isis dalla sua fondazione. Ha conseguito una laurea nella sahria, la legge islamica, all’Università di Mosul.