Libia, scontro Di Maio-Salvini. «Ha fatto solo campagna elettorale». «Siamo su Scherzi a parte»

7 Gen 2020 11:58 - di Redazione
Libia

Libia,  doppio scontro. Nel giorno del vertice straordinario a Bruxelles con l’Italia sempre più isolata, monta la polemica interna con un derby a distanza tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Libia. Di Maio attacca Salvini

In una lunga intervista al Fatto quotidiano, il ministro degli Esteri grillino attacca l’ex titolare del Viminale. E lo accusa di aver limitato la polveriera libica alla questione immigrazione. «L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini avocò totalmente a sé il dossier libico. Puntando solo sull’immigrazione per farne un tema da campagna elettorale. Una scelta del tutto sbagliata». E ancora: «Salvini non può dare lezioni sulla Libia. Perché la sua unica preoccupazione era non far partire migranti. Ma qui se la guerra continua i rischi saranno ben altri. Con la proliferazione di cellule terroristiche a pochi chilometri dalle nostre coste».

Vertice straordinario a Bruxelles

Poco prima di volare a Bruxelles il ministro grillino, fa il punto. E spinge sull’intervento dell’Ue. E sul dialogo come unica via. «La situazione sul terreno in Libia è molto delicata. Ma questo non significa che l’Ue debba restare immobile. Ne ho parlato ieri sera a Roma con l’alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell. Con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano. Fra poco sarò a Bruxelles, per un vertice straordinario. Insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con lo stesso Borrel. Fino all’ultimo abbiamo provato con la missione in Libia. Ma dopo l’attacco all’Accademia militare, che abbiamo condannato con forza, sono ovviamente venute a mancare le condizioni di sicurezza». Di Maio insiste a esaltare come strategico il ruolo del governo italiano. Anche dopo la doccia fredda da Tripoli  che ha accusato la Farnesina di aver perso qualsiasi credibilità.

«La missione della Ue  può incontrare Al Sarraj e Haftar anche in un’altra sede.  a situazione sul piano della sicurezza è difficile. Ma la missione è in corso e lavora a un incontro con le due parti. Se non sarà possibile in Libia lo terremo altrove». In Italia? «Ne discuteremo», dice Di Maio. «Di certo è stato scellerato bombardare la Libia nel 2011. Ora ci ritroviamo con una nuova Siria».

Salvini: se non sanno fare i ministri, cambiano mestiere

Immediata la risposta del leader leghista. «Siamo su “Scherzi a parte”. Anche a gennaio 2020 è colpa di Salvini,. È uno po’ noioso “sto ritornello, cambiassero ritornello»», dice Salvini  a Radio24. «Fino ad agosto l’interlocutore primo per la Libia era l’Italia. E la situazione era sotto controllo, finché facevo il ministro. Ora ci sono turchi, russi, egiziani, francesi. E nessuno chiama più gli italiani. È colpa di Salvini? Siamo seri. Se non sono capaci di fare i ministri facciano altro nella vita». Poi un serrato attacco al governo. «Mi sembra evidente che Di Maio non sia all’altezza ma non è colpa solo sua. Se il Milan faceva pena nel 2019. E ha fatto pena anche ieri è colpa della squadra, non di un giocatore. Manca l’idea di squadra, stanno lì per pensare come tirare a campare. È evidente che c’è una squadra raffazzonata che non funziona».

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