Improvvisa scomparsa del prof. Pietro Migliaccio, nutrizionista di straordinaria umanità
Pietro Migliaccio conferma il vecchio detto che se ne vanno sempre i migliori. Perché era una persona buona, questo straordinario mago delle diete. Della nutrizione. Dell’alimentazione corretta.
Il professore, volto noto della televisione e senza un briciolo di presunzione, se ne è andato ieri sera, al termine della giornata di lavoro. Si è sentito male, è stato ricoverato in ospedale, ma non ce l’ha fatta. Sabato ci saranno i funerali, alle 10,30 presso la Basilica di santa Croce al Flaminio in via Guido Reni n. 2, come indicato dal sito del suo studio e dalla pagina Facebook. Domani dalle 12 alle 16 la camera ardente presso il Policlinico Umberto I.
Migliaccio lascia un vuoto enorme
A noi preme ricordare la personalità che lascia un vuoto enorme a Roma e non solo. Perché alle sue cure si sono, ci siamo, affidati in molti, e per ciascuno aveva la parola giusta, oltre che il regime alimentare. Il peso settimanale, anche se con la paura di aver “sgarrato” la dieta, era una festa. Se andava bene, erano complimenti sinceri. Se la bilancia dava segnali cattivi, il “rimprovero” era amabile, c’era sempre un rimedio, mai abbattersi. E la “dieta di compenso” diventava una specie di pozione miracolosa che ti rimetteva in sesto dopo una grande mangiata.
Di Migliaccio, oltre che il suo costante lavoro di ricerca, ci mancherà soprattutto quell’umanità che lo caratterizzava nel rapporto con la numerosa clientela del suo studio, che curava assieme alla sua amata signora, dottoressa Maria teresa Strumendo, che riceverà sentimenti di cordoglio da ogni parte d’Italia.
Si dimagriva con gioia
Il professore ha pubblicato le sue diete anche in vari libri, che hanno insegnato come perdere peso correttamente. Poi, certo, era la personalizzazione della nutrizione il segreto del successo. Si apriva una specie di “trattativa”, sull’alimento desiderato e irrinunciabile, e lui ti dava quel foglietto con la “tua” dieta misurata in calorie. Da Migliaccio si dimagriva con gioia, anche con il suo sorriso, i suoi racconti, la sua curiosità nel rapporto con chi aveva di fronte. Una persona bellissima, oltre le sue qualità professionali, che erano immense. Buon viaggio, professore.