«Dobbiamo controllare i documenti»: 3 rom si spacciano per impiegate comunali e depredano gli anziani

25 Gen 2020 13:36 - di Martino Della Costa
truffe agli anziani arrestate 3 rom foto Ansa

Ci apra signora, siamo impiegate del Comune e dobbiamo controllare i suoi documenti per verificare l’esenzione del ticket: era con questa scusa che 3 donne rom di etnia sinti si spacciavano per funzionarie di Palazzo Marino e, dopo averli ingannati, depredavano gli anziani presi di mira. Portando via un bottino che, tra contanti e gioielli, potevano garantirgli dai 500 ai 4000 euro a colpo…

«Dobbiamo vedere i documenti»: 3 rom si fingono impiegate comunali

La solita truffa: stavolta il caso arriva da Milano. La banda di ladre, nello specifico di quest’ultima indagine di settore, è composta da 3 donne rom di 30, 47 e 70 anni. Come anticipato di etnia sinti, e residenti nei campi nomadi di Ghislarengo, in provincia di Vercelli, e Galliate, vicino a Novara. Arrivano in gruppo. Fingono un incarico pubblico. Si fanno mostrare dove sono custoditi i preziosi  e, una volta estorta la fiducia delle vittime, con la scusa di andare in bagno, una complice saccheggia il più possibile, mentre le altre tengono impegnati gli ingenui padroni di casa. E alla fine, al danno economico di aggiungono la beffa della truffa e lo sgomento misto a paura per quanto subito.

E saccheggiano gioielli e contanti agli anziani che aprono la porta

Come illustrato da Il Giornale sul suo sito, allora, «il raggiro delle finte funzionarie di Palazzo Marino è stato scoperto e bloccato dal Pool anti truffe e fasce deboli della Procura, coordinato dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Paola Pirotta. E composto da uomini della polizia locale, dei carabinieri e della polizia di Stato. Alla fine dell’operazione «Municipal Fakes» su ordinanza del gip Tiziana Guelli due giorni fa sono state arrestate tre donne, di 30, 47 e 70 anni, di etnia sinti e residenti nei campi nomadi… Una delle tre in verità è ancora ricercata, «ci risulta in giro a fare altri colpi», spiegano gli inquirenti». Nel frattempo le sue complici dovranno cominciare a rispondere dei reati di furto in abitazione aggravato e sostituzione di persona. Gli episodi fin qui ricostruiti e a loro addebitabili, dunque, sarebbero otto. Tutti commessi a Milano e nell’hinterland, tra maggio e dicembre 2018.

 

 

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