Coronavirus, il ministro Speranza tranquillizza gli italiani: “Potete mangiare cibi cinesi”

29 Gen 2020 13:42 - di Redazione
Speranza

“C’è un bombardamento mediatico tale che le persone reagiscono, ma in questo momento nel nostro Paese non c’è alcuna emergenza e non c’è una necessità” di procurarsi mascherine protettive. Ad assicurarlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, ad Adnkronos Live. “Quello che dobbiamo fare – ha aggiunto – è provare a costruire le condizioni per cui il Paese fa tutto quello che è possibile per alzare il livello di attenzione, ma al tempo stesso bisogna evitare un allarmismo che dal nostro punto di vista è eccessivo”.

Per il ministro della Salute “in Italia non c’è rischio”

“Ieri – ha fatto sapere Speranza – ho incontrato l’ambasciatore cinese in Italia. E abbiamo dato sostegno al suo Paese e agli sforzi che sta facendo per contenere questa epidemia. Dobbiamo evitare messaggi sbagliati. C’è un numero attivo, il 1500, al quale si fanno tante domande anche senza fondamento, per esempio sugli abiti” provenienti dalla Cina. “Non c’è nessun rischio – ha ribadito il ministro – che abbia a che fare con l’alimentazione, sono altri i problemi che stiamo affrontando. Né c’è alcun rischio per abiti e per cibi di provenienza cinese. Non c’è alcun tipo di connessione” con il coronavirus.

Per Speranza, la psicosi sul coronavirus cinese “non è giustificata. C’è una situazione seria, che stiamo seguendo con la massima attenzione. Ma non bisogna diffondere allarmismi, la situazione è seria ma le istituzioni stanno lavorando per tenere più alta possibile la soglia di attenzione”.

Speranza conferma il viaggio in Cina a febbraio

“È riunita ormai da una settimana una task force operativa 24 ore su 24 con tutti i soggetti fondamentali del sistema Paese che seguono con grande attenzione l’evolversi delle vicenda – ha aggiunto Speranza – E’ chiaro che il fenomeno è vero, serio e non va sottovalutato. La strada per me è quella del dialogo e della cooperazione internazionale. Nessun Paese può affrontare da solo l’emergenza”. “Il ministro cinese era stato in Italia a fine 2019, io avrei dovuto fare questo viaggio ancora non calendarizzato, ma al momento confermato”.

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