Anche Francesco Giro dà l’addio a Forza Italia. “È la Lega ora il mio interlocutore, mi hanno insultato…”

14 Gen 2020 14:30 - di Redazione
giro francesco

Francesco Giro dà l’addio. “Forza Italia resta nel mio cuore, devo tutto a Bernini e Tajani”. Ma ”non credo di dover restare più nel partito e nel gruppo del Senato, che stimo e apprezzo. Ora il mio interlocutore principale è la Lega per fare cose concrete per Roma e il Lazio. Del resto, sono sempre stato considerato un leghista azzurro… Nulla è deciso, potrei andare al Misto, ma in Fi non resto”. Soprattutto dopo gli ”inaccettabili attacchi da parte di Bestetti, attuale responsabile dei giovani di Fi”. Il senatore Francesco Giro, storico esponente romano di Fi, dice addio al partito di Silvio Berlusconi e guarda alla Lega di Matteo Salvini come prossimo approdo.

Giro: io insultato più volte dentro FI

L’ex sottosegretario ai Beni culturali confida all’Adnkronos che “in molti proviamo disagio dentro Fi. Un disagio che coinvolge non solo i palazzi, ma i territori. È un po’ ovunque, lo sanno bene anche i nostri dirigenti, non vivono mica su Marte…”. L’insofferenza arriva da lontano. ”Questo disagio esiste e ognuno vive e lo interpreta come crede. Ormai è esplicito, non è più sottaciuto, né censurato. Non si può dire che dentro Fi non si discuta. Purtroppo, si discute troppo sulla stampa e non nei luoghi più appropriati e collegiali di partito…”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, Giro la chiama il ”casus belli”, è stato “l’attacco incomprensibile e irresponsabile di Bestetti, responsabile giovanile di Fi, uno dei più stretti collaboratori di Berlusconi”. ”Questo Bestetti – denuncia – mi ha detto nell’ordine: “ti cacciamo a pedate”; “cambia mestiere”; “cambia pusher”; “sarai senatore ancora per poco”. Di fronte a simili attacchi -spiega- ho tratto le conseguenze logiche e inevitabili di fare un passo indietro”.

Giro: io da sempresolidale con Salvini

“Fin dai tempi del governo gialloverde – assicura – ho sempre manifestato pubblicamente la mia solidarietà politica a Salvini. Soprattuto rispetto alle politiche migratorie. Ho sempre sostenuto la sua politica su questo tema anche quando era alleato con quel carrozzone dei grillini… Ho sempre apprezzato il suo rigore e la cosiddetta politica dei porti chiusi. Che è stata chiamata così per semplificare, ma in realtà conteneva tante altre cose”, assicura Giro. Già nell’agosto 2018 postò sui social una sua foto con il cartello “Io sto con Salvini” per esprimere solidarietà al leader del Carroccio su Moscopoli. ”Non ho mai cambiato linea, ho sempre avuto rapporti buoni con la Lega. Quindi, nulla di nuovo sotto il sole. Ricordo però che in quella fase da Fi mi sono giunte delle reprimenda da chi oggi appare accondiscendete verso la Lega…”.

“È una scelta dolorosa dopo 25 anni”

”È una scelta dolorosa – scrive Giro – uno strappo dopo 25 anni di militanza in Forza Italia, una ferita del cuore che sanguinerà e temo sanguinerà a lungo…”. Inizia così la lunga lettera che il senatore azzurro ha inviato ieri sera ai suoi colleghi per annunciare l’addio dal partito. L’ex sottosegretario ai Beni culturali parla di ”sospensione”, senza specificare se andrà al Misto o approderà alla Lega, come sembra ormai probabile. ”Ora ciò che davvero conta – scrive in un passaggio – è restare uniti nel centrodestra nazionale. Così come, fin dal 1994, ha intuito e voluto, meglio e prima degli altri, uno straordinario leader carismatico, Silvio Berlusconi, al quale io devo tutto, ogni cosa, ogni successo, ogni privilegio, la mia stessa fortuna politica”. Giro torna a citare il caso Bestetti: ”La brutta vicenda di qualche giorno fa mi ha segnato e ora mi è praticamente impossibile far finta di nulla”.

 

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