A Conte resta da mettere una taglia su chi lo ha esposto alla figuraccia sulla questione libica

9 Gen 2020 9:37 - di Il Cavaliere Nero
Conte Haftar

Adesso Conte metterà una taglia su chi lo ha esposto ad una figuraccia internazionale. Il mancato incontro con Serraj è figlio di una politica estera inconsistente. Il premier tenta di metterci una pezza sul Foglio di oggi, con una rappresentazione da comiche finali, come se la “buca” del nemico di Haftar non fosse evidente di per sé.

Ma il presidente del Consiglio italiano è fatto così e tenta di scansare le pietre che gli rotolano addosso. Ma qualcuno dovrà pagare la clamorosa toppa di ieri e si cercano i responsabili tra Farnesina e servizi.

L’incontro di Conte, domani, con le forze politiche

Domani tenterà di recuperare un pizzico di credibilità chiamando a palazzo Chigi la maggioranza e l’opposizione. Ma Conte ha poche carte da giocare. Nel centrodestra avrà gioco facile Fratelli d’Italia a chiedere conto al premier di un’azione assolutamente non incisiva a livello europeo, a cominciare da quella battaglia per il blocco navale a cui si è rinunciato per troppo tempo e che ora riaffiora.

Tre questioni a cui dare risposta

Tre sono le questioni che abbiamo di fronte, alimentate anche dal conflitto – militare come verbale – tra Usa e Iran: il rischio di una ripresa forsennata delle ondate migratorie come conseguenza più probabile. Il timore di una ripresa di attacchi terroristici in Europa  e più in generale nel mondo occidentale. La possibilità di ulteriori disastri sul fronte di un’economia sempre più traballante e- la nostra – in coda a tutti i paesi dell’Eurozona.

Che cosa possa proporre Conte alle forze politiche se non i generici appelli alla Di Maio sul “restiamo uniti”, non si sa. Certo è che sulle questioni internazionali nessuno vuole giocare una partita contro l’Italia nelle file del centrodestra. Non è chiaro se questo sia lo stesso obiettivo delle forze di governo, viste le continue gaffe. E’ ora di recuperare serietà anche perché l’immagine del Paese è sempre più deteriorata dall’inconsistenza delle posizioni che si assumono. 

Commenti

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  • maurizio pinna 9 Gennaio 2020

    La scorsa estate ,alcuni vecchi tromboni della politica sinistra, attraverso i compagni gazzettieri e le compagne di TV MANDROGNA, fecero sfoggio di alta erudizione storica, raccontandoci un mucchio di fesserie su Badoglio e le svolte varie. Invece, penso che l’ attuale vicenda libica ci offra l’opportunità di un exursus storico più simile e pertinente. Nel 1943 si trattava di concordare con gli Alleati un avioassalto su Roma e, al contempo, tenere la cosa nascosta ai tedeschi. La soluzione per Badoglio fu quella di farsi trovare a letto a dormire, per cui la delegazione US venne ricevuta da un tigellino che non sapendo letteralmente che fare si limitò ad imbandire una sorta di cenone natalizio, pur essendo a settembre. L’ Italia non è nuova a tali figuracce, peraltro sempre pagate poi a caro prezzo e con gli interessi. E intanto loro a detta del fulmine di guerra stanno “lavorando”.

  • giovanni vuolo 9 Gennaio 2020

    Siamo nelle mani di incompetenti, politici per caso e poltronisti per vocazione. I danni che ci stanno arrecando sono di dimensioni incalcolabili , tanto che anche un presidente distratto come Mattarella dovrebbe accorgersene. Correo di questo scempio, il Colle si dedica a discorsi melensi, pieni di banalità e frasi fatte, mentre l’Italia affonda anche per colpa sua; e non ci salverà nessuna ONG.

  • Federica 9 Gennaio 2020

    Questo è il risultato della società attuale: il tweet prima di tutto, la foto, l’apparire prima della sostanza. Qs. situazioni si affrontano dietro le quinte, si tesse, si lavora, di fino…e solo con un reale risultato, si fa la foto ricordo. Altrimenti la figura di totali improvvissati è servita sul famoso piatto d’argento. Che tristezza!